Appartamento all'ultimo piano - 2
Data: 26/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... mutande. Quindi si risedette con l’uccello svettante e i grossi coglioni pelosi mollemente adagiati sul piano del divano. Cristo santo, quello sì che era un signor cazzo!
Nel trambusto si era scappellato del tutto e il glande era lucido e sbavato di umori virili. Gli tolsi del tutto pantaloncini e mutande, poi mi inginocchiai fra le sue cosce divaricate e, senza indugiare oltre, glielo impugnai saldamente a metà verga con la destra, gli passai la sinistra a coppa sotto i coglioni morbidissimi, infine accostai le labbra e baciai sulla punta la cappella bagnata e appiccicosa.
Dopo di che, presi a leccare golosamente quella bava saporita e quando il glande fu nettato a lucido, me lo feci scivolare in bocca e iniziai a succhiare. Miljan rispose con un gemito, poi mi posò una mano sulla testa, quasi una carezza. Finalmente! Finalmente, mesi di appostamenti, di fantasie sfrenate, di seghe si stavano concretizzando… Finalmente, quel maschione conturbante era seduto sul mio divano senza pantaloni e lo stavo sbocchinando!
Succhiai come un disperato il suo glande sbrodoloso, ancor più infoiato e stimolato dai suoi gemiti, e intanto gli rimestavo le palle e, impugnata la mazza a metà, gliela masturbavo lentamente. Era troppo eccitato pure lui, non durò a lungo. Dopo un po’ udii che cominciava a gemere:
“Oh… oh… oh…”
Il cazzo gli si irrigidì, tutto il corpo gli si immobilizzò un istante e poi esplose! Sentii le sue palle contrarsi, sentii il flusso scorrermi sotto le dita ...
... che gli impugnavano la verga e subito dopo la bocca mi si riempì di un liquido denso, caldo, pastoso.
Ingoiai quella prima bocconata, poi ne ingoiai una seconda, la terza me la tenni un po’ in bocca e la pasteggiai con la lingua per gustarne il sapore… un sapore dolciastro… fruttato… quasi di vaniglia. Lentamente, l’afflusso diminuì e io diedi qualche leccata alla cappella per raccogliere le ultime gocce grumose dal taglietto.
“Fantastico…”, mormorai con la lingua ancora impastata di sborra.
A quel punto mi rialzai. Il mio apparato genitale era completamente scodellato fuori dalla sacca del perizoma, pure i coglioni. Mi chiesi se lo imbarazzasse il fatto che avevo ingoiato la sua sborra, ma non avevo il tempo di pensarci. Mi sedetti al suo fianco e mi impugnai il cazzo.
“Ti secca, se mi faccio una sega?”, gli chiesi, cominciando a smanettarmi con furia.
“Sei a casa tua”, rispose lui e mi passò un braccio attorno alle spalle.
Mi abbandonai sullo schienale del divano e chiusi gli occhi, continuando a segarmi. Sentii la sua mano sulla coscia, poi le sue dita sfiorarmi i coglioni. Si accorse che erano depilati e indugiò a toccarli, come incuriosito.
“Tu… - sentii che mi bisbigliava – tu.. prendi cazzo, pure?”
“Sììììììììììì……”, fu il mio lungo gemito, mentre la sborra mi si scatarrava fuori, spiaccicandogliene un po’ addosso.
Mi abbandonai esausto per un momento, poi mi riscossi.
“Ti ho sporcato?”, gli chiesi.
Lui si guardò addosso, poi si toccò il ...