1. La piscina


    Data: 26/06/2018, Categorie: Etero Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    A me piace andare in piscina, e vicino all'ufficio c'è una piscina olimpionica, con anche la vasca per i tuffi e per l'estate c'è una vasca esterna.Sono tanti i colleghi che per muoversi un po' ne approfittano.L'azienda è grande, c'è vasta scelta di maschi, per tutti i gusti. Onestamente ce n'è un paio (uno in particolare) con cui quattro capriole le farei volentieri.Beh, nuotando nella stessa corsia può succedere che ci si tocchi se uno va in una direzione e l'altro nell'altra, e a volte ci si ritrova sul bordo per riprendere fiato.E' successo così.Tranquilla, stavo ultimando la mia 25° vasca. Mancava poco alla fine del mio allenamento. Mi basta 1 ora e non sono particolarmente veloce. Solo che quel giorno ero distratta, mi succede a volte di nuotare pensando ai fatti miei, a quello che vorrei fare e a dove vorrei essere. E in quel momento non ero certo in vasca con la testa! Infatti, ancora una bracciata e "Ahia!"."Oddio, scusa, ero distratta...""Tutto ok... mi hai ferito a morte, ma non c'è problema. Muoio qui solo per un minuto..."Tolgo la mascherina, spalanco gli occhi e lo guardo. E' il mio collega. Che non conosco se non di vista.Mi guarda e scoppia a ridere."Ci hai creduto???”Ma che ingenua che sono a volte…E mentre faccio questo pensiero sento una mano sul fianco che si allunga verso la schiena. “A che punto dell’allenamento sei?” mi chiede. “Mi mancano 3 vasche” “Che ne dici di smettere? Ti va un aperitivo? In azienda sei così inavvicinabile…”Accetto. Usciamo. Io ...
    ... per prima. Sento i suoi occhi fissi sul mio corpo, sul mio culo mentre salgo la scaletta. Mi tocca una caviglia. Un brivido mi percorre la schiena.“Ti basta un quarto d’ora per la doccia?” “Sì, tranquillo, sono veloce.”Ho il cuore che batte a mille! Ma che diavolo! Mi sono eccitata perché mi ha toccato una caviglia?!?!Mi lavo, mi asciugo, mi incremo, mi metto solo un po’ di matita negli occhi, che dopo la piscina sono accaldata e non potrei truccarmi. Sono vestita in un battibaleno. Respiro, mi guardo allo specchio e sono fuori. Lui è lì che mi aspetta. “Non pensavo che ce l’avresti fatta…” e mi mette un braccio attorno alla vita.“Dove mi porti?” “In un posto che sicuramente non conosci”Saliamo in macchina. Musica lounge a basso volume, sembra quasi una scena preparata.Parliamo un po’ dell’azienda, il solito chit-chat, conosci questo, conosci quello, cosa ne pensi di… Nulla di impegnativo, insomma. Prende un telecomando e inizia ad accostare. Lo guardo con aria interrogativo. “Beh, parcheggio, no?!”Sì, parcheggia. E’ il parcheggio sotterraneo dello stabile dove abita.Scendiamo e mi indirizza all’ascensore. “Scusa, ma non dovevamo andare a prendere un aperitivo?” “Infatti” risponde.Entriamo nell’ascensore e preme l’8. Ultimo piano.Ok che mi piace e che mi sono eccitata solo a sentire il suo profumo in macchina, ma portarmi a casa così! Nemmeno ci conosciamo, in fin dei conti… ma è forse un limite?Apre la porta, mi fa entrare “Togliti le scarpe, stai più comoda” e si dirige ...
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