1. Si accettano caramelle dagli sconosciuti


    Data: 29/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Molly B, Fonte: RaccontiMilu

    Sono dannatamente in ritardo. Mi sento il Bianconiglio mentre corro verso il mio binario e salgo sul treno, solo un attimo prima che le porte si chiudano. Mi affloscio al mio posto, purtroppo lato corridoio. Dopo un�infinita riunione, conclusasi al meglio ma pur sempre estenuante, ed alla fine di una settimana ricca di impegni, vorrei riposare. Me lo impedisce la netta sensazione di essere osservata.I miei sospetti sono fondati: l�uomo seduto di fronte a me, dall�altro lato del corridoio, mi fissa senza nemmeno sbattere le palpebre. &egrave impassibile, serio. Non riesco a reggere il suo sguardo; prendo un libricino e fingo di leggere. Lui sembra di colpo assorto dal suo tablet e posso studiarlo meglio.Una ventina d�anni più di me, quindi circa 50, elegante, capelli folti e brizzolati, occhi chiari, rasato alla perfezione. Un avvocato? Chissà. Sto cercando di intuire la sua corporatura, quando torna improvvisamente a fissarmi. Mi sento avvampare (dannata carnagione chiara!) ma mi sforzo di non abbassare lo sguardo. Lui sorride sornione, porta una mano a lato del volto. Sembra Hannibal Lecter che aspetta un ospite a cena.Questa volta abbassa lui lo sguardo, ma solo per squadrarmi! Parte dai piedi, sale sulle autoreggenti e quindi sulla gonna scura. Indugia sul pube e continua sulla camicia candida, per fermarsi ancora sul mio seno generoso. Poi, di nuovo, mi trafigge occhi negli occhi. Non sorride più.Io sono bollente, un fuoco, metallo fuso, pura lava incandescente.Torno a ...
    ... far finta di leggere. Medito sul da farsi, sono incerta.�Ma cosa vuoi meditare?� bisbiglia una vocina dentro di me �vuoi davvero fingere di leggere per tutto il tempo, con lui che ti salterebbe addosso pure qui e te lo stesso?� E ha ragione. Mi ha eccitata più lui con uno sguardo che tanti in una notte intera.Se vuole guardarmi, mi dico, che guardi! Mi alzo, vado verso la fine del vagone alle mie spalle. Tra i tacchi e i movimenti del treno, far oscillare il mio culo come un pendolo in moto perpetuo &egrave facile. Entro nel bagno del vagone successivo, soddisfatta. Cerco un posto pulito, dove appoggiare la borsa, e mi volto per chiudere la porta.Poco ci manca che urli. Lui non solo mi ha seguita, cosa che non credevo facesse. &egrave anche appoggiato alla porta già chiusa, con un sorriso compiaciuto.�Mai lasciare aperta la porta� mi dice con voce bassa e vellutata, completo padrone della situazione.�Stavo per chiuderla� ribatto a mezza voce, agitata.�Stavi per� ? Non ti ho sentita� e si avvicina. &egrave più alto di dieci centimetri buoni, nonostante il mio metro e settanta più tacchi. Resta ad un palmo di distanza.�Stavo per chiuderla.��Gattina bugiarda... Sappiamo entrambi che mi volevi qui, lontano da occhi indiscreti.��Io non�� inizio, ma esito a continuare. La mente suggerisce di ribattere che volevo solo stuzzicarlo. L�istinto, da sempre il più acuto, mi invita a tacere.�Tu non, cosa?� si avvicina di più e io arretro. �Tu non volevi che mi alzassi?� indietreggio di un ...
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