-
londra
Data: 15/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: alexis415, Fonte: RaccontiMilu
... lo chiamai a tavola, lui arrivò e iniziò a mangiare avidamente senza rivolgermi neanche una parola. Dopo aver finito mi disse che il pane era tostato troppo e duro e che lo avevo fatto incazzare. Si alzò avvicinandosi a me e mi disse che per questo mi ero meritato un w.e. infernale e che mi avrebbe fatto pentire di avere commesso quest'errore. Non lo avevo mai visto così nervoso e violento, la cosa mi faceva paura. Andò in stanza da letto e prese la sua valigetta che aprì davanti a me . Da dentro uscirono tanti attrezzi ma la cosa che mi colpì fu un frustino delle manette e una specie di palla di gomma con un cinturino . Si avvicino a me e mi ammanetto con le mani in avanti. poi prese questa palla che mi mise in bocca e solo allora capii che era un attrezzo che mi permetteva di respirare ma di non urlare. Mi fece mettere in ginocchio con il culo al''aria e mi disse che meritavo minimo venti scudisciate. Ero completamente inebetito e impotente impaurito e speravo che tutto finisse presto. Inizio a scudisciarmi , sentivo la pelle che si dilatava sotto i colpi della frusta, stavo male, soffrivo ma la cosa strana e che non mi ribellavo ma anzi sentivo che quello che stava facendo il mio padrone era giusto, ero io che avevo sbagliato e che lui aveva tutto il diritto di sfogarsi su di me. Finita la scudisciata il mio culo era infuocato e dolorante, mi trascinò in bagno dove mi buttò nella vasca, stavo ammanettato con quella palla in bocca e dolorante per le scudisciate ricevute. ...
... Si voltò verso di me e iniziò a pisciarmi a dosso, la pipi calda mi colava dappertutto e quando arrivava sul culo mi bruciava ancora di più. Fui abbandonato li, sentivo che si stava rivestendo e uscì di casa. Ero solo immobilizzato un una vasca e non sapevo cosa sarebbe successo nel breve futuro. La sua pipi si stava asciugando sulla mia pelle lasciando un odore penetrante e iniziavo ad avere freddo. Passarono più di due lunghe ore prima di sentire che la porta si apriva. Lo sentii arrivare mi guardò con aria di disgusto senza proferire parole, e andò a leggersi i giornali lasciandomi un quello stato. Sapevo che era quello che desiderava...vedermi soffrire e umiliarmi, ma la cosa bella e che, anche se soffrivo, era la cosa che volevo. Sentivo che stancamente sfogliava il giornale e poi si alzò di corsa venne in bagno e sempre senza parlare mi pisciò nuovamente in faccia. Io allora per fargli capire che avevo capito che ero suo sottomesso mi sforzai di farmi raggiungere della sua pipi in bocca cercando di assaporare tutto il suo sapore. Questa mia azione lo colpì e finalmente cominciò a rivolgermi la parola dicendomi che ero un bella troia e che mi piaceva anche la pipi. Così mi liberò e mi ordinò di lavarmi bene e andare a cucinare, Mentre mi stavo facendo la doccia, venne verso di me e mi fece vedere che aveva comprato la ceretta e che dopo pranzo mi avrebbe levato quei pochi peli che avevo sulle gambe e in mezzo alle natiche. Capivo che la mia trasformazione a troia stava ...