1. Domni_bus (parte prima)


    Data: 30/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Vagisil_l, Fonte: Annunci69

    ... presto, per quanto ignari, qualcosa però avvertiranno.
    
    Sì, l’appuntamento è sull’autobus. E lei, nella solita calca dei turisti che vanno dal papa, è decisa a farsi perlustrare. Manipolare. Volendo dar seguito alla mia idea bislacca, buttata lì quasi per gioco. Ha infatti deciso che sì, in quel contesto si poteva e si doveva fare. E lì noi avremmo potuto, e anche dovuto, con ogni probabilità.. scopare.
    
    Ad ogni modo è alla Stazione Termini che mi sto dirigendo, e sono quasi arrivato. Starà già tra la gente in gran parte assiepata, e solo poca seduta? Memorizzata la sua figura, lei un po’ meno la mia, io certo la scorgerò tra la folla. Marina è bella e, per quanto difficile, non mi sarà difficile... Lei sa che il motivo di questa, per molti normale sofferenza, di dover cioè subire e stare in mezzo alla calca, è per noi una scelta. E quella massa indistinta sarà così come la polpa della mela, a protezione dei semi al suo interno. E la legittimazione al nostro reciproco “esplorarci” tra quanti difficilmente sapranno che, la sua gonna sottile, disegno floreale, cela a malapena il suo splendido culo che non indossa i soliti slip. Io, invece la mutanda ce l’ho. L’ho messa. Sarebbero infatti guai se non potessi poi contenere il mio cazzo che quando è provocato si erge orgoglioso come il gallo drizza il collo per dire al mondo intero “Queste femmine son tutte mie. State alla larga pretendenti fetenti, se non volete che vi rompa i denti!”
    
    Tedeschi, francesi, molti spagnoli, ...
    ... peruviani, cileni e filippini. Pochi ormai i polacchi. Il solito borseggiatore che sceglie sempre l’autobus più pieno per poter meglio colpire. Non c’è sguardo né attenzione per nessuno. Per me, per noi quella gente sono ora soltanto figuranti e ignari co_protagonisti del film che tra poco inizieremo a girare. Dal marciapiede antistante guardo il bus al suo interno. - "Chissà se lei è già lì, dentro?", "Chissà se se ne sta sommersa all’interno o in prossimità dei finestrini, dove però ancora non la scorgo" - . Prendo il cellulare. La chiamo: “Dove sei? Buongiorno mia cara. Dove ti trovi”? – Con voce calma dice: “Sono sull’autobus. Ti ho visto e ti sto aspettando. Cercami. E vedi di trovami!” – Subito attacco. Chiudo la chiamata per la paura che possa scorgere nella mia voce la frenesia e il mio imbarazzo dovuto all'eccitamento che torna per farmelo tornare duro. Giro attorno all’autobus. Dalla porta anteriore chiedo permesso.. A fatica salgo. L’altezza mi aiuta. Guardo. Ancora non vedo. Lei non è piccolina ed ha certamente scarpe con tacchi i quali certo faciliteranno. Qualcuno s’accorge del mio sbirciare e cercare. Io non devo troppo incuriosire. I figuranti non devono sapere. Il pensiero va all’orgia di piazza del libro-film di Patrick Suskind, “Il Profumo”. E penso allora che tutti dovrebbero, improvvisamente e avviare lì, una storica orgia nel nome di un Dio magnanimo che non si pone riserve. Fa caldo. In una situazione normale anche solamente guardare quel bus strapieno ...