1. Una storia banale


    Data: 01/07/2018, Categorie: Incesti Autore: fiumara, Fonte: EroticiRacconti

    La nostra storia era cominciata come tante altre cominciano. “Ciao! Che fai?” “Nulla di particolare. Continuo a lavorare da stamattina, ma con poca voglia devo dire. E tu?” “Ho un'ora di buco a lezione e mi è venuta un'idea!” “Che idea?” “Ti va di uscire a mangiare una pizza stasera?” “Io e te?” “Io e te!” “Perché no! A che ora?” “Facciamo per le 8?” “Aggiudicato!” Banale, lo avevo detto. Continuò in maniera ancora più banale: seduti ad un tavolo di una piccola pizzeria, neanche delle migliori, devo dire. Una pizza ed un paio di birre, queste buone davvero, fresche e scendevano giù che era una meraviglia. Lui era brillante e spigliato, come lo conoscevo, divertente nel raccontare anche le cose più serie. E così appassionato ai suoi studi ed ai suoi interessi. Stavo ad ascoltarlo, rapita dalla sua voce e dalla sua enfasi. “Ma tu non dici nulla? Non è che ti sto annoiando?” “Ma che vai a pensare? No, anzi! E che mi sta piacendo ascoltarti.” Usciti dalla pizzeria, ci tuffammo nel buio della notte, reso ancora più intrigante da una nebbia non troppo fitta. “Ti va di fare due pazzi?” mi chiese. “Perché no!” Banalità a iosa: mi prese la mano, mentre camminavamo senza una meta precisa, in una strada anonima. Non mi sottrassi e non mi meravigliò. Poi mi riportò a casa e concluse con la solita frase: “Grazie! È stata una serata stupenda.” “Anche per me lo è stata! Buonanotte!” Come credete continui la storia? Nel modo più ovvio, banale. Un invito per una birra, per una passeggiata: ...
    ... il solito andazzo di una corte tra ragazzi. Poi, un pomeriggio, arrivò un suo messaggio: “Cena per due, stasera?” Risposi: “Non ho voglia di uscire. Ma, se ti va, ti preparo io qualcosa” Ribatté: “Sai la novità!” Ed io: “Vorrà dire che sarà qualcosa di speciale!” In effetti aveva ragione: da sempre gli preparo io qualcosa, visto che sono la sua mamma: anche questo è banale. Quello che banale non è, è che io mi fossi innamorata di lui, così come ero sicura che lui lo fosse di me. E quella cena volevo che fosse la fine di un'indecisione che si protraeva ormai da tanto. Avevo deciso di fottermene, se lui avesse voluto. Insomma volevo cominciare una storia con mio figlio, visto che, sostanzialmente, ero una donna libera. È vero: ero e sono sposata con suo padre, ma ci vediamo così di rado e credo lui abbia un'altra storia. Finora non mi era mai successo di pensare ad un altro, ma ora sì. Desideravo mio figlio come uomo, come compagno, come complice. Mi diedi da fare a preparare una cenetta coi fiocchi, a base di frutti di mare e pesce, due belle bottiglie di vermentino ghiacciate, il tutto su una tavola illuminata da un candelabro con 6 braccia, che creavano proprio una bella atmosfera. Il resto lo facevo io, con il mio abbigliamento: avevo indossato un vestito molto aderente, infischiandomene che evidenziasse la mia leggera pancetta, visto che sottolineava anche il mio seno, che non è da buttare ed il mio culo, che gli uomini hanno sempre dimostrato di apprezzare. Sotto, un bel ...
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