1. Una storia banale


    Data: 01/07/2018, Categorie: Incesti Autore: fiumara, Fonte: EroticiRacconti

    ... perizomino rosso, che lasciasse molto poco all'immaginazione, niente calze e niente reggiseno, ma anche niente scarpe, per far fare anche ai miei piedi opera di seduzione. Tutto pronto! E fu allora che mi assalirono i dubbi: avevo frainteso tutto, cosa avrebbe pensato, come mi avrebbe giudicata? Ma non c'era più tempo: il rumore della chiave che girava nella toppa mi diceva che lui era fuori. Gli andai incontro e mi vide non appena ebbe aperta la porta. Si bloccò e mi squadrò da capo a piedi, poi mi salutò, facendo finta di nulla: “Ciao, ma'!” Mi baciò sulla guancia e andammo verso il pranzo. Si bloccò di nuovo, vedendo la tavola apparecchiata in quel modo. “Cosa significa?” chiese. Non era più il momento delle pantomime. “Non era quello che ti aspettavi?” rivoltai la domanda. “Spero non sia uno scherzo, mamma!” rispose, quasi tremante. “Dipende da quelle che sono le tue intenzioni.” presi tempo. Ed allora fu lui a rompere gli indugi. Mi abbraccio e pose le sue labbra sulle mie, ma fu la mia lingua a forzarle, se così si può dire, visto che si schiusero senza opporre resistenza. “Ti amo, mamma!” “Anche io, tesoro! Sono tua, se vuoi!” La sua lingua sul mio collo era più di una risposta. “Mangiamo qualcosa, prima? Sai, ci ho messo tempo ed impegno per preparare una cenetta al mio uomo!” “Certo, mamma! Ma non è facile lasciarti, ora che ti ho raggiunta!” “Hai tutto il tempo che vuoi, amore! Il mio corpo è tuo, da oggi e per sempre!” Banale è dirvi che la cena fu veloce, ...
    ... nonostante fosse ottima. Bevemmo, brindando al nostro amore nuovo. Poi non si diede più pace: mi venne vicino, aiutandomi ad alzarmi. Mi abbracciò nuovamente e mi baciò; e mentre mi baciava mi sfilava il vestito, mi fece stendere sul tappeto e versò del vino sul mio corpo nudo. Il freddo del vino mi procurò un brivido sgradito, che durò il tempo di lasciare spazio a brividi più gradevoli, della sua lingua che raccoglieva il vino passando sul mio corpo. Versò ancora vino sui miei capezzoli, per poi succhiarli con forza, spingendoli ad ergersi oltre l'eccitazione che già mi pervadeva. Io immergevo le mie mani tra i suoi capelli e cercavo di fargli capire quanto mi piacesse quel che mi stava facendo. Afferrò l'elastico del mio perizoma, ultima barriera alla mia completa nudità, lo fece scivolare verso il basso, fino a sfilarlo. Poi versò del vino anche sulla mia fica: prontamente corse a berlo, mischiato ai miei umori che, copiosi, scivolavano verso il tappeto. Afferrò il clitoride tra le sue labbra, spremendolo, prima di titillarlo con la lingua, strappandomi gemiti di piacere. Nessuno mi aveva mai regalati questi preliminari e non sapevo che si potesse godere così, senza essere penetrata. Un orgasmo indicibile mi scosse, facendomi urlare ed innamorandomi ancora di più di mio figlio, mentre lui, finalmente, cominciava a spogliarsi, facendomi desiderare il contatto con il suo corpo nudo. Si stese accanto a me, abbracciandomi: ero convinta che mi avrebbe penetrata subito ed, invece, ...