1. Quasi sorelle [Pt. 1]


    Data: 10/07/2018, Categorie: Masturbazione Autore: LadyAra, Fonte: EroticiRacconti

    ... che fosse la sua mano. Da movimenti delicati, passai a aumentare la velocità nel scoparmi con due dita. Sembravo malata, ma ne avevo bisogno e mi sentivo una favola. Con la mano libera andai a contribuire nel darmi il piacere sul clitoride. Sentivo di essere al culmine e poco dopo scoppiai in un orgasmo appagante. Avevo il fiato corto, ma almeno ora mi sentivo meglio e sorrisi, cosi almeno pensavo di potermi sentire, finché non riaprii gli occhi e la vidi scrutarmi incredula. Era da sola e io avevo il cuore in gola. "Vale... i-io..." Non sapevo cosa dire o da dove cominciare con le parole. "Tranquilla, m-mi dispiace essermi piombata qui senza bussare. Cioè, pensavo che non s-stessi bene..." Infatti io non stavo bene. "Difatti, non sto proprio bene..." Dissi sottovoce. Non riuscivo a guardarla negli occhi dopo quello che aveva visto. Quello era un lato di me di cui non parlavo mai con lei. La vidi avvicinarsi a me riluttante e mi forzai a guardarla. Nei suoi occhi - nonostante il buio e la luce fioca della luca proveniente dalla finestra - c'era confusione e qualcos'altro a me difficile da decifrare. Le indicai la sedia al mio fianco per sedersi. Sicuramente, era disgustata all'idea di sedersi sul letto dove mi sono data piacere facendo fantasie erotiche su di lei a sua insaputa. Scosse la testa e si sedette davanti a me, scostando le coperte. Io invece, cercai di coprirmi le gambe per l'imbarazzo. "Che hai? Se non volevi venire con noi per... ehm... perché avevi bisogno di ...
    ... intimità, potevi dirmelo invece di inventare un malanno." "Perché sei tornata cosi presto? Dove sono gli altri?" Chiesi cercando di sviare la sua domanda. "Non importa dove siano adesso. Se proprio ti preoccupa, beh sono ancora in discoteca e sfido che torneranno presto. Quindi si, sono l'unica che ti ha vista, ma comunque che hai?" "N-nulla..." Questa storia è imbarazzante. "Avevo bisogno di stare sola e non mi sentivo bene. Quello a cui hai assistito, anche se non so quando tu sia arrivata, non era programmato." Si susseguirono minuti di silenzio imbarazzanti, in cui nessuna delle due per la prima volta, non sapeva cosa dire all'altra. Anche se la domanda che mi frullava nella testa da un po' non tardò ad arrivare. "Dov'è Luca?" Il suo ragazzo. Solitamente non l'avrebbe mai lasciata tornare da sola cosi tardi in hotel. "In questo momento? Tra le gambe di una che non conosco." La tranquillità e freddezza con cui l'ha detto mi diede i brividi. Aveva scoperto che il suo ragazzo le metteva le corna e non stava piangendo, cioè non stava per nulla reagendo... era grave. "Oh. Cioè... wow... che stronzo! M-mi dispiace cucciola." Una parte di me era veramente dispiaciuta, mentre l'altra stava saltando di gioia. Che pessima amica che ero e oltre tutto non potevo nemmeno abbracciarla nelle condizioni in cui stavo. Si alzò per sfilarsi la giacca e gettarla in un punto indefinito della stanza e tornare sul mio letto e abbracciarmi. "V-Valeria... ma non-" "Al momento il fatto che tu ti sia ...