1. Paola - Mamma e donna - 2


    Data: 17/09/2017, Categorie: Incesti Autore: Malizioso ma passionale, Fonte: EroticiRacconti

    Sabato mattina, dopo la cena con mia madre (vedi racconto precedente) e tutto quello che ne era conseguito, mi sveglio di buon’ora, non ho dormito molto. La giornata scorre in modo strano, con un tourbillon di sensazioni, ricordi, flash di istanti, l’eccitazione che riaffiora costantemente, la domanda che ogni tanto affiora sul fatto che sia accaduto davvero o mi sia sognato tutto. Avrei la tentazione di chiamarla, ma ho come timore di rompere un incanto e lascio che sia lei a farlo, come peraltro fa sempre, quasi quotidianamente. Ma oggi non accade. Domenica mattina, dopo essere uscito con due amici e rientrato abbastanza tardi, nel dormiveglia, sento la porta principale che si apre, penso ad un blitz di Alessia, la mia compagna con cui siamo in crisi, da Verona per chissà quale motivo, sento la porta della camera schiudersi e nella semioscurità vedo una figura femminile, ma non è Alessia, è mia madre Paola che mi dice “sei sveglio? Tuo padre è andato a pescare e noi dobbiamo parlare, ti aspetto in cucina”. Era entrata con la chiave che tiene lei per qualsiasi necessità e che usa talvolta per venire a darmi una rassettata, specialmente da quando Alessia è a casa dei suoi. Mi alzo, dormendo con i soli boxer, infilo una maglia a maniche corte ed un pantalone di una tuta. Lei è in cucina, sta preparando il caffè. Indossa un vestitino di maglia elasticizzato beige chiaro, che mette in risalto le sue curve femminili, sempre abbastanza snelle, ma un po’ ammorbidite dall’età e ...
    ... dalla menopausa. Stivali scamosciati marrone chiaro e calze nature. Capelli sempre curati, probabilmente ieri è tornata a darsi una risistemata, dopo che la sera erano stati un po’ strapazzati. Il viso tirato, non accenna un sorriso, ma è bellissima comunque. io – "ciao mamma…' lei – "ciao Marco, aspetta che ti passo il caffè…" Mi siedo al tavolo, lei me lo porge, ha uno sguardo serio, tirato. Lo bevo restando seduto, mentre lei fa altrettanto restando in piedi, appoggiata al piano della cucina. Finito entrambi, un attimo di silenzio, che lei con voce seria, impostata forzatamente rompe dicendomi “venerdì abbiamo fatto una grande cazzata, un errore che non doveva succedere… ci siamo fatti trascinare dall’euforia della serata e soprattutto dal vino, ma quello che abbiamo fatto è palesemente sbagliato, non dovrà mai trapelare e, soprattutto, non dovrà più accadere…” Non replico subito, restando seduto, la guardo tutta, dapprima in volto cercando di cogliere le sue espressioni, poi senza dissimulare guardo il suo corpo, gusto i particolari messi in risalto da quel suo look. Lei se ne accorge, arrossisce e distoglie lo sguardo imbarazzata. Mi alzo, vado davanti a lei, con le mani poggiate sulla cucina vicino ai suoi fianchi e le dico “Mamma, per me non abbiamo fatto niente di sbagliato, in quei momenti eravamo un uomo ed una donna che si desideravano, magari il vino può aver aiutato a rompere gli indugi, ma io ero consapevole di quello che stavo facendo, lo volevo, anche perché ...
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