1. Saa, Irina e Mia - capitolo 8 - Collana il Dravor Vol. 3


    Data: 14/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss

    ... tirò su e raggiunse il bivacco, prese la fionda ed una biglia. Irina era già fuori portata, ma doveva girare intorno a una collinetta e ritornare indietro per poter riconquistare le grandi pianure. Koss scosse la testa cercando di riprendersi, la distanza da percorrere si allungava sempre più, ma in linea d’aria si accorciava. Prese la mira aspettò che arrivasse nel punto più vicino, circa cinquanta metri, aveva un solo colpo da tirare, non ci sarebbe stata una seconda possibilità. Tirò, la colpì, la puledra sbandò, ma poi sembrò riprendere la corsa, infine cadde. Koss la raggiunse a fatica. Un grosso bernoccolo si stava formando sulla nuca, ma non c’era neanche una goccia di sangue, la puledra respirava regolarmente e lui le sentì il polso, anche quello regolare. Se la caricò sulle spalle e ritornò al bivacco. Una faticaccia. L’impastoiò per le caviglie e la legò ad un albero per il collare, Irina era sempre svenuta. Il fagiano si era bruciato e lui era sfinito, si mise la sella sotto la testa e si addormentò di colpo. Lo svegliarono pianti e lamenti, potevano essere le due di notte, fece fatica a capire dove si trovava, la testa gli faceva un male incredibile. Irina distesa vicino a lui piangeva e si lamentava nitrendo sommessamente, il suo corpo tremava tutto. Koss smoccolò, si levò il lungo giubbotto e glielo sistemò sulle spalle, poi riaccese il fuoco e andò alla pozza con la gavetta e la pezza di pelle. Koss si fece un caffè, si fumo un sigaro smoccolando e poi ...
    ... prese Irina e la portò vicino al fuoco. Le sciolse i polsi le levò il collare, ma la lasciò impastoiata, quindi le rimise addosso il suo giubbotto e le appoggiò delicatamente la pezza bagnata sulla nuca. La puledra non fiatava, lentamente smise di tremare e singhiozzare. Koss sapeva che per quella notte non avrebbe ripreso sonno, si fece un altro caffè e poi provò a comunicare con la puledra, se c’era un linguaggio ed un’intelligenza avrebbe capito. Il mal di testa gli era passato e cercò di richiamare i suoi scarsi poteri paranormali, con l’aiuto di Sulika sarebbe stato più facile. Parlò piano e fece molti gesti. La puledra rispose in una lingua incomprensibile. Ma non le avevano addormentato le corde vocali si domandò Koss. Evidentemente non sempre funzionava, o, pensò Koss, la botta in testa… Irina faceva gesti anche con le mani, ma Koss non capiva niente, Irina lo stesso. Era frustrante. Si diedero una calmata e qualcosa iniziarono a capire, ma la comunicazione era lenta in modo esasperante. Al mattino avevano trovato un linguaggio comune fatto di poche parole, di gesti e di mimica, quel linguaggio sembrava funzionare. Aveva capito che Irina era vergine e che aveva avuto paura che lui la volesse violentare, in ogni caso lei non era una bestia, era nata libera e voleva scappare. Koss non le diede nessuna speranza, lei era sua e avrebbe fatto quello che lui voleva, cioè portarlo in giro. Su una cosa la rassicurò, anche se gli piaceva non la voleva violentare e non l’avrebbe ...
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