"soddisfatta" (parte 1)
Data: 16/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Boygang1
Mentre guidavo la mia auto lungo l’autostrada ripercorrevo con i pensieri tutto quello che era successo, in ogni dettaglio, ogni messaggio, ogni parola, ogni sua nudità elemosinata attraverso le foto. Francesca era iscritta ad un sito di sex-dating sul quale da anni mi proponevo per organizzare incontri, ma quando caddi sul profilo, nella mia testa accadde qualcosa…giovanissima, misteriosa, decisa…e quella malizia con cui il suo sanguigno capezzolo spuntava dalla pelle bianca…tutto perfetto, era l’incarnazione di ciò che ammorbava le mie fantasie quando solo a casa, sotto le coperte del mio letto, non potendo mentire a me stesso, cercavo perversamente lei scappellando il mio cazzo.
La mia convinzione di averla trovata, la mia convinzione che fosse proprio lei, mi rendeva sicuro. In una logica malata creata dalla mia fantasia, ogni mia parola, ogni mio comportamento sarebbe dovuto piacerle, per cui non indugiai nel contattarla e quel contatto fu l’inizio di un viaggio per me. Un viaggio fatto di scambio di messaggi, di scoperte, di erotismo, di immagini, di masturbazione …e poi di confidenze, di attese, di immaginazione, ancora di masturbazione, di mistero, di seduzione, di discorsi al telefono…la sua voce mi attraversava la carne.
In un crescendo di complicità decidemmo di incontrarci, non conoscevamo ancora i nostri volti, il nostro odore…Stava diventando un’ossessione per me, la desideravo…forte.
Quel viaggio virtuale iniziato con un messaggio, si era trasformato ...
... in un viaggio reale che mi stava conducendo dalla mia piccola. Oramai ero a pochi minuti da lei, fondamentalmente eravamo due sconosciuti, ma avevo la forte sensazione di conoscerla da tempo, di capirla, per cui azzardai la proposta di farla salire in macchina e poi saremmo andati vagando cercando un posto tranquillo per fare due chiacchiere. In realtà io non volevo affatto vagare, sapevo benissimo dove sarei voluto stare con Francesca, avevo sempre fantasticato di essere con lei in una camera, ed è nella riservatezza di una camera che avrei voluto conoscerla…non perché mi sarei potuto buttarle addosso, non per avere un letto su cui consumare, ma perché in una camera con lei io mi riconoscevo nel mio habitat naturale…lontano da tutti, nessuna maschera, nessuna frase di circostanza, io e lei, occhi negli occhi, in quella stanza che nelle nostre fantasie avevamo creato per noi. Ovviamente non ebbi il coraggio di chiederglielo, era pur sempre una “bambina” , non ci conoscevamo e la camera di un hotel avrebbe richiesto uno smisurato atto di fiducia nei miei confronti…in fondo era proprio quello che volevo, fiducia incondizionata nei miei confronti…era ciò che era necessario, lo sapevamo entrambi…non le avrei mai fatto nulla di ciò che non volesse, ma mi sarei preso tutto ciò avrei voluto, perché ciò che io volevo, era lo specchio di ciò che Francesca voleva concedermi.
Arrivai al luogo dell’appuntamento, la vidi e la riconobbi da lontano, anche lei quando vide avvicinare un ...