1. Il ricatto alla studentessa


    Data: 18/07/2018, Categorie: Etero Autore: extra2014

    ... infilai una mano in mezzo alle cosce, sollevando la gonna e accarezzando le sue lunghe e magre gambe fasciate dai collant colore carne della divisa grigia.Dopo un attimo di titubanza, nel quale capì che non poteva rinviare, provò a dirmi che aveva il ciclo e che non poteva fare granché ma capì che non ero disposto a fermarmi.Mi fece cosi proseguire fino a quando mi inseririi con una mano dentro le mutande.Iniziai a muovere le dita per scaldarla e sondare i suoi umori. Lei, impietrita, chiuse gli occhi e lasciò che io proseguissi.La sua scusa si era rivelata inutile e l'avevo sbugiardata.Nel frattempo mi slacciai i pantaloni e glielo misi in mano invitandola a menarmelo. Ma non fu affatto collaborativa.E allora, dopo averle sollevato la gonna le abbassai le calze e le mutande fin sotto i glutei sempre muovendomi con le dita dentro di lei.Nonostante le avessi provocato una copiosa lubrificazione non accennò a sciogliersi.La invitai quindi a girarsi e a piegarsi coi gomiti sul tavolo della cucina.A quel punto glielo puntai contro il buchetto - dopo un breve respiro - e glielo infilai dentro iniziando a pomparla tenendola saldamente per i fianchi. Dapprima lento e poi sempre con più frequenza.La scopai in quella posizione per qualche minuto mentre lei mi supplicava di non venirle dentro visto che non prendeva la pillola.A quel punto ...
    ... la feci girare e la feci distendere facendole appoggiare la schiena sul tavolo sollevandole le gambe in alto.Iniziai a scoparla in quella posizione afferrando le caviglie e tenendo le gambe verso l'alto appena allargate.E mentre la pompavo sempre piùforte sentii che era bagnatissima e la mia manovra era ogni colpo più fluida.Mentre cresceva il mio piacere la sentivo assecondare i miei colpi ma non accennava in alcun modo a rilassarsi. Nemmeno una parola da parte sua.Dopo qualche minuto di movimento sempre più frenetico la feci mettere in ginocchio su una sedia, la mani appoggiate al tavolo e la afferrai ancora più forte da dietro.I colpi si fecero sempre pi� frequenti e dopo alcuni istanti le esplosi dentro con tutta la mia forza, con un urlo strozzato in gola."Ahhh""No ti prego.....dentro no"."Siiiii.......ti vengo dentro...... troia".Appena allentai la presa si diresse in bagno a lavarsi imprecando per il fatto che le ero venuto dentro.Da quella volta iniziò a lavorare con periodicità a una serie di eventi e manifestazioni sempre più prestigiose.Del resto ero io a decidere chi far lavorare a seconda del livello dell'evento e di solito mandavo le ragazze pi� belle ed eleganti ai congressi più importanti.E questo fu il mio grande errore. Avevo sottovalutato l'avidità, l'odio e lo spirito di vendetta che da quel giorno avevo acceso. 
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