Giacomino - capitolo 2, il prete
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Caster83
Tornai a casa. Mentre viaggiavo in motorino le vibrazioni del sellino contro il mio buchetto martoriato mi fecero eccitare di nuovo, arrivato, corsi in bagno a marturbarmi freneticamente su quanto era successo: Giorgio, il dottore amico di famiglia mi aveva sverginato senza tanti complimenti e mi era piaciuto da matti. Il pensiero della sua nerchia che mi trapanava mi faceva eccitare da morire ma mi sentivo in colpa: era giusto tutto ciò? Avrei dovuto resistere, era tutto sbagliato.
La mattina seguente mi alzai tardi, non c'era scuola, c'era un solo posto dove avrei potuto chiedere consiglio senza timore che i fatti venissero portati in giro tra le chiacchiere di paese, così mi vestii e mi diressi in parrocchia.
Don Marco era l'unico che avrebbe potuto darmi consiglio ed ascoltare il mio sfogo.
Era un prete giovane, intorno ai 45 anni, da una decina a capo della nostra parrocchia, aveva ridato vitalità alla chiesa facendo tornare giovani e adulti a frequentarla.
Era un bell'uomo, in forma, che fosse con noi ragazzi o con il torneo degli adulti non perdeva occasione per una partita di calcetto nel campo dietro la chiesa. Capelli castani spettinati, barbetta ed occhi neri, le signore del paese avevano un debole per lui, per me era un un punto di riferimento, sempre pronto ad ascoltare e consigliare in tutti gli anni in cui avevo frequentato il catechismo.
Lo trovai in sagrestia che stava sbrigando delle carte:
-Ciao Giacomino! Come mai da queste parti? Vuoi ...
... servire messa domenica? Che c'è? Vieni, dimmi.
-Salve Don Marco, no, ho bisogno di confessarmi, solo lei può aiutarmi.
-Oh mamma, che è successo? Sembri sconvolto, vieni, mettiti qui e dimmi tutto.
Mi inginocchiai sul piccolo scranno che aveva in sagrestia, per noi ragazzi non usava i confessionali, preferiva questo approccio più informale. Si sedette su di uno sgabello di fronte a me guardandomi con aria preoccupata:
-Cos'è successo? Lo sai che puoi raccontarmi tutto.
Mi mise una mano su una spalla e mi lasciai andare. Tra le lacrime per la vergogna raccontai dei miei turbamenti, del fatto che provassi interesse per i maschi, le seghe che mi facevo e finii descrivendogli tutto ciò che era successo dal dottore, di quanto avessi goduto nel farmi prima sditalinare, poi montare.
Lui ascoltava attentamente poi mi mise una mano su una guancia e mi accarezzò dolcemente per consolarmi
-Quindi ti piacciono i maschi e ti sei fatto fare tutte quelle cose dal dottore?
-Si, non riuscivo a resistere, non volevo farlo smettere.
-E quello ti ha sverginato?
-Si, mi vergogno ma non avevo mai provato un piacere così.
-Giacomino non ti preoccupare, nel mondo alcuni sono passivi, provano piacere e danno piacere in questo modo. Se sei così puoi solo accettarlo e cercare di essere discreto, non ti preoccupare di quello che dice la chiesa o di ciò che dicono le persone ignoranti, lasciati andare al piacere.
Mi sentii rinfrancato da queste parole, almeno i miei ...