1. Giacomino - capitolo 2, il prete


    Data: 19/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Caster83

    ... sensi di colpa erano alleviati, mi accarezzava la testa passando le dita tra i miei ricci, poi mi chiese:
    
    -Quindi quello ti ha sborrato nel culetto? E te lo ha messo in bocca? Glielo hai succhiato?
    
    -No don Marco, quello no, anzi, quasi non gli ho visto il pisello, me lo ha messo direttamente dietro.
    
    -Menomale! Almeno quello stronzo mi ha lasciato qualcosa! Beh, datti da fare e assaggia questo.
    
    Si mise in piedi e aprendosi i pantaloni tirò fuori un cazzo durissimo incurvato all'insù, lungo una ventina di centimetri e con una cappella lucidissima che pulsava di desiderio.
    
    In ginocchio di fronte al prete osservavo esterrefatto ed eccitato, ipnotizzato da quel grosso pene che mi ondeggiava davanti agli occhi.
    
    Don Marco, il parroco amato da tutti, la guida di noi ragazzi, voleva che gli succhiassi il cazzo e me lo sventolava davanti al viso. Non avrei mai immaginato questa scena.
    
    -Su Giacomino, tanto lo so che lo vuoi, apri quella bella boccuccia che oggi impari a fare i pompini, comincia a leccarlo come un gelato.
    
    Mi mise la mano tra i capelli e mi avvicinò, presi l'asta con una mano, era bella larga, pollice e indice non si chiudevano intorno alla circonferenza. Poggiai la lingua su quella cappella dura e liscia e leccai la goccia di liquido che usciva, continuai a leccare, scesi lungo l'asta e arrivai alle palle. Don Marco si era aperto la camicia e si accarezzava il petto giocando coi capezzoli.
    
    -Bravo, continua così, ora apri la bocca e fallo ...
    ... entrare, si, così, muovi la lingua e cerca quando puoi di guardarmi negli occhi.
    
    La mia bocca scorreva su quel cazzo splendido, con una mano gli accarezzavo le palle mentre l'altra scorreva sul suo corpo atletico, dagli addominali alle cosce toniche. La sua mano sulla mia testa mi dava il ritmo, spingendo sempre un po' più in fondo alla mia gola.
    
    Io con gli occhi in su lo guardavo mentre provava piacere, non volevo finisse mai; il silenzio era rotto solo dai rumori osceni del risucchio e dai suoni gutturali che emettevo cercando di prendere aria e trattenere i conati. Poi mi prese la testa con entrambe le mani e con colpi di bacino decisi continuò a scoparmi la faccia. Ad un certo punto sentii il pene diventare ancora più duro mentre faceva avanti e indietro nella mia gola.
    
    -Si Giacomino, vai! Prendilo tutto! Bravo, bravo ciuccialo, ieri rotto in culo e oggi succhiacazzi, vai che arriva, vai, bevi tutto, bevi! Ahh! Ahhhhh! Siiii!
    
    Con un colpo più forte me lo piantò in gola, premendomi il naso contro i peli alla base del cazzo e cominciò a spruzzare fiotti di sborra. Mi sentivo affogare mentre mi inondava la gola di sperma, non riuscii a fare altro se non ingoiare. Bevvi tutto e dopo aver ripreso fiato glielo ripulii accuratamente. Avrei continuato a lavorargli l'uccello, non riuscivo a staccarmene.
    
    -Bravo ragazzo, vedi? Non c'è niente di male, quella boccuccia sarebbe sprecata a non avere un cazzo da lavorarsi. Pensi che andrai stasera dal dottore come ti ha ...