Il peccato di gola (vizi privati di due coppie di classe) - Racconti Erotici

Il peccato di gola (vizi privati di due coppie di classe)

Le ombre degli alberi danzavano sulla pelle della mia donna, come se anche il sole stesso provasse piacere a toccarla.

Emme ne era quasi compiaciuta, il suo corpo tonico e provocante era orgogliosamente esposto agli sguardi dei rari bagnanti che si avventuravano lungo la scogliera per raggiungere quella lingua di sabbia dove i vestiti erano banditi.

Ero sdraiato tra due dee, la pelle ambrata di mia moglie contrastava con quella di porcellana della nostra nuova amica Masako.

La guardavo accarezzarsi la pelle dei suoi splendidi seni, mentre lo sguardo imbambolato di un bel ragazzo di passaggio non riusciva a staccarsi da lei.

Probabilmente se avessi avuto la capacità di leggere nel pensiero lo avrei sorpreso a domandarsi come fosse possibile che esistesse una sosia cosí perfetta della Fugiko di Lupen III. Masako intanto si divertiva a stuzzicarsi i capezzoli, rendendoli oscenamente eretti, lo faceva con sapienza, come un pescatore esperto avrebbe fatto con una grossa carpa.

Cercai mia moglie con lo sguardo, evidentemente il gioco stuzzicava anche lei.

Dopotutto il ragazzo era davvero bello, anche se giovanissimo.

Aveva labbra carnose e lineamenti squadrati con due splendidi occhi verdi.

Nella mia immaginazione lo trasformai in uno dei pescatori del paesino che sorgeva arroccato sugli scogli ad un paio di chilometri dalla nostra villetta sul mare.

Molto piú probabilmente era uno studente universitario in vacanza, e le due splendide femmine che aveva ...

... davanti agli occhi avevano rapito la sua attenzione.

"Hai fame? Vedo che mi stai mangiando con gli occhi..."

Masa con una semplice frase, aveva dipinto di un rosso porpora il viso del ragazzo, che però non si era lasciato intimidire e si era avvicinato a pochi passi da noi.

"Ti ringrazio ma forse mi hai fatto venire un altro tipo di appetito"

Ora che era davanti a me potevo apprezzare il suo giovane corpo muscoloso, a cui il sole aveva regalato un colore bellissimo.

Lo sguardo di Emme incrociò il mio dopo aver soppesato la consistenza dei pettorali e della sfacciata erezione che il costume del nostro nuovo amico faticava a nascondere.

"Mi é venuta una certa voglia...

Ti piace il Sushi?"

Il ragazzo fece un cenno di assenso con il capo uscendosene con una battuta tanto scontata quanto infelice, sul fatto che lo avrebbe preferito gustare sul corpo di una bella donna.

Una vera boiata da dire ad una perfetta sconosciuta che nella peggiore delle ipotesi gli avrebbe portato in dote cinque dita tatuate sulla guancia.

"Mi hai dato una ottima idea per la cena di stasera, peccato che tu non sarai parte del menù!"

Appena il ragazzo si fu allontanato mi accorsi che appoggiato al muretto di sassi che delimitava la fine della spiaggia e l'inizio del nostro giardino il marito di Masako ci stava guardando con un sorriso dipinto sulle labbra e con l'aria di chi ormai da un pezzo aveva capito come sarebbe andata a finire la serata.

Jacques era un affermato ...