La malizia di suor luana - sesto episodio
Data: 27/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: apollo_dioniso
... Lasciala in pace, continua a sfogarti su di me! Rimetti quella verga indemoniata dentro alla mia vergogna! Avanti, fallo subito!" Quella troia ormai non resisteva più senza il mio cazzo, ma ora avevo voglia di stuzzicare la ben più austera sorella, per tastare fin dove avrebbe resistito. Notai che aveva già divaricato leggermente le gambe, per accogliere meglio la spinta del mio ventre contro il suo, così le afferrai i fianchi con entrambe le mani e iniziai a premere con vigore, facendo insinuare il mio pene fra le sue cosce, velate dalla veste. Questa era veramente molto fina, decisamente più della veste di cotone di suor Luana. Potevo sentire il suo pube contrarsi e inumidirsi man mano che mi ci strofinavo addosso. Ero sempre più eccitato dal corpo di suor Giovanna, che all'improvviso sollevò una gamba e la strinse con forza attorno al mio bacino. La veste scivolò via e lasciò scoperta una coscia snella e dalla pelle liscia e levigata. L'accarezzai facendo scorrere la mia mano fin sul bacino, e lì afferandole le natiche nude mi resi conto che non aveva neanche le mutandine indosso. "Ma come è sexy la nostra sorellina!" esclamai, mentre il mio pene lottava per penetrare attraverso la finissima veste e raggiungere la fica in ebollizione di suor Giovanna. Lei ansimava, gli occhi socchiusi, le mani a contatto del mio petto, in apparenza per respingerlo, ma che in realtà approfittavano per toccare con voluttà il mio corpo. Le leccai di nuovo i seni, mordendole un capezzolo, cosa ...
... che la fece sobbalzare ed emettere un grido osceno, poi diedi un altro strappo alla sua veste, lasciandole scoperto il ventre fino a sotto l'ombelico.
Il suo corpo magro palpitava e si contorceva tutto come un serpente, eccitandomi all'estremo, mentre suor Luana inveì, spinta dall'invidia "Sorella, mi rimproveravi, e ora ti stai prostituendo davanti a questo demone! Ti violerà come ha fatto con me! Puttana!". Appena ebbe udito gridare quell'ultima parola, suor Giovanna smise improvvisamente di ansimare, spalancò gli occhi e fissò la sorella. Ma fu solo una reazione momentanea. Pochi attimi dopo infatti, si era di nuovo abbandonata al piacere dei sensi, e continuava a dimenarsi avvinghiata al mio corpo, la coscia scoperta, il piede nudo che premeva sul mio bacino e il seno umido della mia saliva mostrato con impudenza.
Ad un certo punto, con uno scatto, la spinsi in avanti, e con entrambe le mani le afferrai la veste, strappandola in tutta la sua lunghezza e riducendola in brandelli. Lei restò ammutolita, in piedi, le gambe snelle leggermente divaricate, il pube lì in mostra davanti a me che sembrava rasato da quanto poco pelo aveva, però fradicio e con le labbra vergognosamente aperte. La fica di suor Giovanna, ora era lì davanti a me e io ne avevo terribilmente voglia. Poi assunse un'espressione seria e controllata, seppure con un leggero sorriso malizioso, e mi disse "Che fai ora? Hai il coraggio di andare fino in fondo? Io credo di no. Sei soltanto un ragazzino. Non ...