1. Un amore di zia - Capitolo 12 - Carne nella carne


    Data: 28/07/2018, Categorie: Incesti Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu

    ... vero?”. Io annuii, poi chiusi gli occhi per continuare a spingere. “Vieni pure dentro di me, riempimi col tuo sperma!”. Continuai a spingere con forza, mentre la zia gemeva e mi accarezzava. “Zia, ziaaaaaaaaaaaa!” urlai mentre il mio sperma entrava dentro di lei. Respirando a fatica, sentii la zia darmi un bacio sulla guancia, e lasciarmi appoggiare al cuscino. Ero steso senza forze su di lei, ancora con il pene dentro la sua figa, mentre la zia mi accarezzava. Cominciai a respirare con più tranquillità, mentre la zia mi accarezzava. “Sei stato bravissimo nipotino” mi disse. Abbassai lo sguardo e mi resi conto di avere ancora il pene dentro di lei: “Oddio, scusami zia, non volevo, era che…” e mi tirai dietro, ma la zia mi bloccò il movimento sul nascere. “Non preoccuparti nipotino, voglio sentirmelo dentro ancora un po’”. Le sorrisi, poi dissi: “Guarda che te lo ritrovai dentro di te ancora un miliardo di altre volte, sai?”. “Solo un miliardo - disse ridendo la zia – un miliardo passa in fretta”. Sorrisi, le diedi un bacio “Scusami se non sono riuscito a farti avere l’orgasmo, è che ero sul punto di eplodere”. “Sentirti venire dentro di me è stata la cosa più bella che potesse accadere questa sera, bambino mio. Il tuo seme è così caldo, quando sei venuto mi sembrava di bruciare”. “Speravo che mi dicessi di venirti dentro. Non potevo pensare a un modo diverso di concludere” le dissi. Le diedi un bacio: “Ti amo zia, grazie di tutto!”. La zia mi sorrise, poi disse: “Questo era ...
    ... il tuo vero regalo di compleanno. Spero ti sia piaciuto”. Mi accarezzò le labbra: “Ti amo anche io, e non vedo l’ora di accogliere di nuovo il tuo seme. Non posso più vivere senza il tuo corpo su di me”. Ci abbracciamo. Il mio viso era sul suo petto. “Prima hai detto che ero un bambino, giusto?” “Si, tu sei il mio bambino in fondo, ed è mio dovere prendermi cura di te… ti dispiace se ti chiamo così?”. “No no, figurati…però un bambino ha bisogno di essere allattato, no?” le dissi ridendo. La zia scoppiò in una fragorosa risata. Si stese sui cuscini, mi tirò la faccia sul suo seno. Le baciai un capezzolo. “Voglio farlo con te tutta la notte” mi disse. “Io voglio farlo con te tutta la vita” le risposi. La zia mi baciò, poi spinse la mia testa in mezzo alle sue tette, e disse: “Allora cominciamo da stanotte la nostra vita”. “Non è che mi prendi per pazzo quando sto tutto il tempo a leccarti le tette?” chiesi alla zia. La zia aprì gli occhi, sorrise, e mentre mi accarezzava i capelli disse: “Tu sei il mio bambino e quindi è giusto che ti allatti più volte al giorno, no?” Risi, le diedi un bacio sul collo, e le sussurrai: “Adesso che hai avuto tutto il mio pene duro dentro di te, immagino che se ti tocco non sarai più capace di godere come prima vero?” “Non dire stupidaggini, lo sai che…” e la zia si interruppe con un gemito. Avevo cominciato a palpare con forza la sua figa umida. “Dicevi?” dissi. “Dicevo che sei un cattivone…” rispose la zia tra un sorriso e un gemito. Cominciai a ...