Serpenti
Data: 28/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Paoletta80
... trappola, ordina il secondo giro, ovviamente, li offri tu, entrambi". "Va bene... ma non ho bisogno di farti bere per scoparti, sono certo che sarai tu a pregarmi di farlo, prima che la serata finisca". "Sono io che ho bisogno di bere per sopportare le stupidaggini che dici...". Osservo il linguaggio del tuo corpo, sei sicuro di te, sicuro di quello che vuoi, le gambe larghe, la mano ferma sul bicchiere, gli occhi fissi su di me: ci guardiamo come due serpenti che studiano ogni singola mossa dell'avversario, cerchiamo il punto debole, il cedimento, l'istante giusto per attaccare. Il campo è nuovo ed è minato, ed io e te, ci conosciamo fin troppo bene per sottovalutarci. Non cedi di un millimetro: "le risposte che mi stai dando, non fanno altro che avvalorare la mia tesi". "Pensi che insegnare il sesso alle ragazzine faccia di te un uomo a cui nessuna sa dire di no?" "Onestamente sì, nessuna mi dice mai di no, poi, non sono ragazzine, sono donne, come te". Alzo il bicchiere, lo porto davanti ai tuoi occhi: "questo whisky, è più stagionato delle tue ultime conquiste, finiamola qui". "Sei proprio una stronza". "Adoro quando mi lusinghi, tesoro...". L'attrazione da ambo le parti in qualche modo c'è sempre stata, entrambi abbiamo immaginato e pensato di finire a letto insieme più di una volta, io curiosa di conoscere se quella sicurezza tanto ostentata abbia un vero fondamento, tu, di sapere se sono davvero così fredda come appaio. Qualcosa che non mi è chiaro, deve aver fatto ...
... scattare la molla proprio adesso, ma nessuno dei due vuole ammetterlo, è una questione di orgoglio. Appoggi le braccia al tavolo, ti avvicini a me, gli occhi con la medesima espressione: "Possiamo tagliare corto e andare? Potrei giurare che se mettessi ora la mano sotto quella gonna, ti troverei già bagnata". Avanzo anch'io verso di te, sfido la tua impudenza con il mio veleno: "Secondo me, sei tu quello che vuole essere scopato, stanco di prede facili, vuoi una tigre, che ti faccia urlare, sbaglio?" Il tuo sguardo vacilla, ti so leggere, ho colto nel segno, vuoi me per il tuo piacere, non per il mio. "Cambi discorso? Sarai tu ad urlare stasera, sarai uno strumento nelle mie mani". "Tu non vuoi salvare me, vuoi salvare te. Potrei farlo, succhiarti le dita, tutte, ognuna in modo diverso, facendoti morire prim'ancora di aprirti i pantaloni, incosciente". Ti ho scoperto, ma anche tu hai raggiunto il tuo scopo: sono un lago tra le gambe, sento il calore che sale dal basso e che si propaga nell'intero corpo, fino alle guance. Non è l'alcol, è eccitazione. Mi contengo e concentro sul tuo di cedimento, quello dei tuoi occhi, sempre più evidente, il guizzo di lussuria cresce, si affaccia sul volto e te lo faccio notare, scendendo con lo sguardo sul tuo ventre, dove l'erezione preme sulla stoffa. Non la puoi nascondere quella. Sollevi il bacino dalla sedia, metti in mostra il tuo vanto invece di celarlo: "Non vedo l'ora di vederti all'opera, spero non mi deluderai, sono molto esigente". ...