Il vigile urbano - Racconti Erotici

Il vigile urbano

Alla soglia dei quarant'anni dopo la sistemazione lavorativa definitiva presso un pubblico ufficio, decisi di acquistare casa e mettere le radici in pianta stabile, la città offriva buone chance ma, essendo un tipo amante della quiete decisi di spostare le mire nelle zone limitrofe e, l'occasione propizia fu un'asta giudiziaria alla quale risposi e mi aggiudicai un lotto con un giardino e casa autonoma. Sistemati gli atti e delle piccole migliorie mi trasferì nel giro di due mesi in quella che sarebbe stata la mia dimora e lo è tuttora.

Era un venerdì di novembre, c'era la nebbia, ero rincasato nel primo pomeriggio avevo acceso il caminetto e mi ero svaccato sul divano a vedere la TV quando, verso le 18.00 sentii suonare alla porta mi precipitai ad aprire senza chiedere nulla aprii di getto e mi si presentò davanti una meravigliosa figura di maschio in divisa da vigile che con un sorriso a trentadue denti esordii:

"Signor ........ buon sera, scusi l'orario ma, come ben saprà avendo chiesto la residenza ho l'obbligo di accertare la sua presenza nel territorio".

Senza proferire verbo lo feci entrare e gli indicai la poltrona dove accomodarsi.

Il bel manzo si accomodò ed a quel punto fui costretto a parlare gli chiesi scusa per il mutismo e giustificai il momento di emapasse con la scusa che ero sonnecchiante.

Scambiammo qualche battuta sul mio lavoro, sui miei orari, su come fosse costituito il mio nucleo famigliare ecc ecc, domande di rito che, avendo fatto in ...

... passato lo stesso mestiere conoscevo bene.

Il bel manzo era seduto sulla poltrona davanti a me, il suo corpo massiccio fasciato dalla divisa, il pacco gonfio bello in evidenza e il suo viso con un bellissimo pizzetto e due occhi neri che annebbiavano la vista per quanto erano profondi.

Ero ammaliato dalla voce e dalle sue movenze maschie e virili, benché in quel periodo mi facessi sbattere da due rugbisti e fossi sessualmente appagato questo maschio mi faceva vibrare la prostata e pulsare il buco del culo.

Lo volevo a tutti i costi, mi sarei fatto stuprare a sangue ma, non sapevo come fare quando, ad un certo punto ebbi un lampo di genio, proposi al maschio di visitare la casa visto che, mi aveva detto di esserci entrato in fase di costruzione e basta, accettò di buongrado e dal fondaco garage salimmo al secondo piano dove c'era la zona notte e, dulcis in fundo in quello che era il sottotetto ed io avevo trasformato in una alcova con un letto matrimoniale fuori misura, un divano con penisola, tende e TV home cinema dove, mi rivedevo le performance sessuale mentre i miei amici mi sfondavano in tutte le pose.

Lui ammirava l'arredamento, i mobili, le stampe, si complimentava per il gusto mente si toccava la cravatta, nel frattempo la mia figa anale gocciolava ed io ero in pieno fervore, il caso volle che toccando inavvertitamente il telecomando parti un video mentre i due amici mi rompevano il culo assieme.

Raggelai, era la scusa buona affinché lui capisse le mie ...