1. Triangolo rettangolo (seconda puntata)


    Data: 31/07/2018, Categorie: Trans Autore: porcupine, Fonte: Annunci69

    La mia mano lo teneva in pugno nel suo essere maschio.Aesso volevo solo che godesse. Il mio movimento si fece più veloce. lui lasciò il mio seno e cercò la muca per imporre con il suo gesto la sua autorità. Mi spinse giù. Obbedii senza problemi ma feci in modo di lasciare la presa sul suo arnese caldissimo e pulsante. Avvicinai le labbra ma non aprii. Spinsi fuori la lingua e cominciai a cerchiargli la cappella con rapidi e sadici movimenti ora veloci ora lenti quando non lentissimi.
    
    - dai
    
    sussurrò implorante
    
    Eccolo il maschio forte e potente, quello autoritario e deciso, implorare che la donna gli conceda la bocca. Feci entrare dapprima la cappella e già quella aveva occupato metà dello spazio disponibile. Mamma mia, era grossa e calda. Succhiai avidamente come stessi gustando una stecca di liquirizia. Si scostò sfilandomelo dalla bocca. Rimasi di stucco.
    
    Si sdraiò e volle che fossi io su di lui. chi se me frega - pensai - e mi rituffai su quel pistone durissimo e voglioso delle mie cure. MI disposi così tra le sue gambe con il sedere in alto ancora avvolto da un perizoma nero. Mi dedicai con passione a lucidargli la cappella ed iniziai a gustarmi tutto quel ben di Dio che restava. A me il cazzo piace nodoso, venato, non estremamente lungo ma certo ben largo e dalla cappella grossa. Quel nerbo rispondeva ai requisiti, eccome se rispondeva! Le mani cercarono i testicoli per renderli parte del godimento. Gonfi e duri anche loro. Lasciai l'asta per leccare anche ...
    ... loro ed andare giù per poi risalire lentamente. Sbuffava Michele come una locomotiva a vapore. Quando improvvisamente sentii due mani avvolgermi i fianchi. Era Gianni che s'era svegliato colpa dei nostri gridolini di piacere e s'era attizzato e voleva essere della partita. Senza mollare il cazzo che avevo in bocca, girai il braccio e con la mano cercai l'arnese dell'amico. Al tatto lo sentii duro e massiccio. La cappella gonfia. Era in massimo tiro. Con un gesto brusco scostò il mio braccio ed inizio a palpeggiarmi le natiche. Lo lasciai fare. Era il mio sogno erotico di sempre quello di essere presa da due maschioni. Il modo unico e favoloso di sentirsi femmina. Adesso il mio sogno era realtà. Incredibile. Mi dedicai con maggiore foga al cazzo di Michele vogliosa del suo sperma, mentre Gianni stava cercando la mia fighetta. Trovatala armeggiò per infilarci un dito, forse il medio. Sentii un bruciore all'ano e poi un lieve dolore ed infine una vampata di piacere che mi fece fremere tutta. Cominciò a giocare con il dito facendolo entrare ed uscire con variazione di velocità e di forza di penetrazione. Ogni sua entrata era fonte di godimento che riversavo sul tronco di Michele. Gianni provò anche il secondo dito ora che lo sfintere si era allargato. Questo entrò con facilità e continuò il suo gioco con mano esperta. Michele intanto era prossimo a venire. Me ne accorsi dal suo respiro che si stava facendo più veloce e ritmato. Non doveva godere adesso! rallentai senza però fermarmi ...
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