1. Asia, giochi viziosi seconda parte


    Data: 05/08/2018, Categorie: Tabù Trans Gay / Bisex Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster

    Il signore era tornato definitivamente in Italia, forse a Gallipoli, pur tuttavia nei giorni successivi alla sua partenza, nell’andare a casa dal lavoro, passavo davanti a quella casa. Mi era venuto la sindrome dell’assassino che torna sul luogo del delitto. Ma c’era poi stato un delitto o una scoperta?L’estate stava finendo ma faceva ancora caldo, il pezzo di terra che stava di fianco alla casa cominciava a far sentire la mancanza di qualcuno che se ne prendesse cura.Quel pomeriggio avanzato di un venerdì il giro non andò a vuoto. Un’auto era ferma nell’area di parcheggio, la porta d’ingresso alla casa era spalancata e si sentiva anche della musica. Stoppai la bici per controllare meglio la situazione e raccogliere le idee su cosa fare prima di avvicinarmi. Non vedevo ancora nessuno ma qualcuno sicuramente c’era.Sapevo che prima o poi sarebbe successo, la casa era stata venduta, un nuovo proprietario l’avrebbe occupata.Feci una mezza curva della strada e lo vidi, torso nudo, short e il getto d’acqua. Non mi sembrò uno qualsiasi ma qualcuno e avvicinandomi di più mi fu chiaro.- Salve!- Buona sera.- Lei è Thomas?- Come fa a sapere il mio nome. Ci conosciamo?- Conosco suo padre e anche lei anni fa è venuto a casa mia.- Allora spiegami e diamoci del tu.Iniziai a raccontargli le cose che sapevo di lui e quello di mio padre e della mia famiglia che potevano aiutarlo a ricordare. Non c’erano stati in verità tanti contatti tra le nostre due famiglie, gli amici erano i nostri padri.- ...
    ... Si Paolo ora mi ricordo, tu hai un fratello di qualche anno più grande di me e tre sorelle, di te mi ricordo solo che c’eri.- Bè ero un ragazzo, l’ultima volta che tuo padre è venuto a casa nostra prima di tornare in Italia avevo quattordici anni. Poi l’ho rivisto adesso quando è venuto per vendere la casa. Tu sei qui per portare via i mobili, per svuotarla?Mentre parlavamo lui continuava con il tubo dell’acqua in mano ad innaffiare tutto intorno e quando era girato un po’ di lato, così come lo avevo visto da lontano al mio arrivo, dava l’impressione stesse pisciando. Questo pensiero e altri ricordi d’infanzia che vi associai, mi fecero assumere un’espressione sorridente. Al che Thomas mi chiese.- Perché sorridi?- Una sciocchezza.- E fai partecipe anche me, dimmela.- È proprio una sciocchezza anche un po’ sconcia, da monelli, da ragazzi monelli.- E dai mica vogliamo fare i seri? Dimmela.- E va bene. Quando ti ho visto da lontano eri girato un po’ di spalle come poco fa.- E allora?- Bè, sembrava stessi pisciando, solo che il getto non finiva.La sua risata fu fragorosa, spontanea e contagiosa, anche io infatti mi misi a ridere e aggiunsi.- Quando da ragazzino venivo al paese, stavamo in campagna, con parenti e amici della mia stessa età, pisciavamo sempre insieme, ci mettevamo in fila, gareggiando anche a chi durava di più e schizzava più lontano.- Anche io, Paolo, lo facevo a Gallipoli e pure qui, in questo pezzo di terra che tra poco lascerò definitivamente, ma da solo però. ...
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