1. Non era un sogno 3.


    Data: 06/08/2018, Categorie: Etero Autore: Franco018., Fonte: EroticiRacconti

    Al mattino dopo ritorno dall'Avvocato ed inizio a provare i computer collegati dal primo all'ultimo. Dopo circa un'ora posso confermare che il collegamento è perfetto. L'Avvocato si congratula con me, poi mi lascia un assegno e, seguito dalle altre due segretarie, esce dal suo studio. Rimaniamo perciò io e la gnoccolona, la quale mi chiede di riprovare i computer ed io l'accontento, però, nel mettermi seduto al suo fianco, noto che varie volte, muovendosi, lei va a strusciarsi spesso con me. Ad un certo punto mi chiede di un segno sul monitor ed io sono costretto a quasi sfiorarla guancia a guancia e, girandomi, lei si trova con le carnose labbra pochi millimetri dalle mie. Conclusione: ci ritroviamo a baciarci slinguando vorticosamente. Dopo che lei mi ferma, capisco che lì dovevano terminare i giochi ma, indubbiamente non avevo capito nulla, infatti lei mi dice di spostarsi nella stanza dell'Avvocato dove c'era anche un divano-letto a due piazze. Lì facemmo i giochi più spinti, più intensi le allargai le sue coscione che leccai fino alle ginocchia per poi risalire alla sua figona pelosissima e bagnatissima tanto da inzuppare i miei baffi e ciò mi provocò una tale erezione da farmela scopare a lungo e godendo insieme più volte. Dopo che la feci voltare trovandosi così a pancia sotto, le mordicchiai le grosse natiche muscolose e leccai l'ano fino a renderlo viscido da poterlo poi penetrare; cosa che feci subito e terminai con una lunga sborrata. Continuammo a giocare a lungo ...
    ... ma poi lei vide l'orologio sulla parete e disse che stava per ritornare l'Avvocato in studio. Ci ricomponemmo subito ed io baciai sulla bocca la sventolona che mi fece uscire dalla porta di servizio per non incontrarmi con l'Avvocato.Tornato a casa, stanco della mattinata faticosissima, mi sdraio sul divano e crollo in un sonno ristoratore. Svegliatomi riposatissimo, sento suonare il campanello alla porta e vado ad aprirla: è Paola che entra e mi abbraccia baciandomi in bocca. La prendo in braccio e la porto sul mio lettone. Lì lei mi dice di non fermarci perchè sua madre, Carla, mi aveva invitato a pranzo. Allora bacio a lungo Paola poi andiamo insieme a casa sua. Dopo l'ottimo pranzo decido di continuare a lavorare e chiedo a Paola se vuole venire con me a vedere svolgersi il mio lavoro. Partiamo subito e, dopo un'ora di viaggio, mi fermo ad un Motel dove chiedo una stanza e, poco dopo siamo già ad amoreggiare con foga e godiamo un Mondo. Nel tardo pomeriggio ritorniamo alle rispettive case, salutandoci a distanza. Dopo una nottata tranquillissima, mi sveglio al suono del campanello e, affacciatomi alla finestra, vedo Carla che mi chiede di farla entrare. Le apro subito e ci accomodiamo in salotto. Lei, senza esitare, mi racconta di essersi svegliata durante la notte e, presa da una sete di acqua, va in cucina a bere, poi va a vedere se i suoi figli dormono bene. Riccardo lo trova col televisore acceso, ma addormentato profondamente. Spenta la tv, passa da Paola che trova ...
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