1. Veglione di capodanno (2)


    Data: 06/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    Mi giro e mi rigiro sul letto accarezzandomi il buco e leccandomi le dita sporche di sperma, quando mi sento afferrare le cosce. Un energumeno biondo, senza neanche guardarmi, mi divarica le gambe e mi impala con la sua mazza. Un gesto secco e preciso e mi ritrovo con un palo conficcato nello sfintere. Mi stantuffa per una decina di volte a ritmo sempre più intenso e crescente e poi si tira fuori, osservando la mia rosellina dilatata. Poi, di nuovo con un colpo rapido, torna dentro di me e riprende a pistonarmi a testa bassa come prima. Riesce e mi guarda ancora.
    
    Continua così per un po’: mi usa come un buco da riempire, senza curarsi di me, ma solo per il suo piacere. D’un tratto, mi molla le gambe, che ricadono lungo la sponda del letto, mi tira per i capelli e mi affoga col suo cazzone. Intanto, mi strizza un capezzolo rantolando come un porcone.
    
    Dopo essersi goduto un po’ le mie fauci, mi rispinge sul letto, mi rialza le cosce e torna a lavorarmi gli intestini. Quattro, cinque, sei, dieci colpi sempre più forti e poi il vuoto, mentre le mie membra cominciano ad essere scosse da un altro orgasmo. L’energumeno mi spinge le gambe di lato, facendomi capire che devo mettermi prono. Mi tira su e mi fa posizionare a pecorina. Sale in piedi sul letto e si accovaccia sulle mie chiappe, affondando la verga nel mio buco vergognosamente aperto.
    
    Si piega in avanti e con una mano mi spinge la faccia sul materasso. Mi fotte pesantemente: le molle del letto cigolano ...
    ... pericolosamente, ma lui non sembra preoccuparsene. È un animale infoiato e mi sta scopando divinamente. Le pareti dello sfintere mi stanno regalando un piacere crescente.
    
    Il biondone estrae il cazzo e mi penetra con tre dita, rigirandole brutalmente. Poi torna dentro di me col suo affare e riprende a trivellarmi, quasi cercasse il petrolio. Quindi, mi cinge con un braccio e, insieme, cadiamo su un fianco. Mi solleva una gamba e riprende a scoparmi. L’animale che è in lui viene fuori con maggiore evidenza: inizia a fare versi strani e incomprensibili, mi morde la spalla e il collo, allunga un dito verso il mio buco e prova ad infilarmelo dentro, alla fine riuscendoci. Sono completamente in balia di questo instancabile porcone, e più mi fotte più ne voglio.
    
    All’improvviso cambia ritmo: non più diversi colpi sempre più veloci, ma affondi penetranti e cadenzati che mi arrivano alla bocca dello stomaco. Ognuno di quelli mi provoca una scossa al ventre che risale fino ai capezzoli, indurendoli, e fino al cervello. Allungo una mano per accarezzarmi e sfioro anche il suo membro, ma lui s’incazza.
    
    “Non toccarmi, puttana!”, e mi dà una sferzata col bacino che mi scatena l’orgasmo.
    
    “Ooooohhhhh… Oooooohhhhhhh… OOOOOOOOHHHHHHHHHH!!!”, mugolo, emettendo un lamento che aumenta progressivamente di volume.
    
    “Finalmente! Guardati vacca! Stai sbrodolando dal culo! Che troia che sei!”, mi insulta, tirandomi per i capelli e costringendomi a fissare il mio riflesso nello specchio dell’anta ...
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