1. Io e Marianna


    Data: 06/08/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Metal_Man, Fonte: RaccontiMilu

    Conosco Marianna da molti anni, dato che abita non molto lontano da casa mia. All'epoca dei fatti che mi accingo a raccontare io avevo 21 anni e frequentavo l'università, lei invece ne aveva 35, portati benissimo nonostante una figlia avuta in troppo giovane età con l'uomo sbagliato, che l'ha lasciata sola a prendersene cura.Marianna aveva deciso di completare gli studi e avere il diploma, ed era al quarto anno in una scuola serale. Conoscendo me, e sapendo che in certe materie me la cavavo, un giorno mi chiamò per chiedere il mio aiuto in matematica, la tipica bestia nera di ogni studente.-ma certo...-, risposi, -..quando vuoi!-; avevo già dato lezioni private di ogni tipo, e non era certo un problema per me, tanto più che Marianna è davvero una bella donna, come dirle di no?-anche subito?-, chiese lei?Erano le 3 di pomeriggio di una soleggiata domenica primaverile. Accettai ed andai a casa sua.Mi aprì con un sorriso radioso, i capelli biondi legati a coda di cavallo, una magliettina rosa abbastanza attillata da esaltare i fianchi magri e la sua seconda di reggiseno, ed in basso dei pantaloni di tuta grigi e delle pantofole.-sai che sembri proprio una delle giovani studentesse a cui do ripetizioni?-, le dissi mentre ci davamo due baci sulle guance, e lei si mise a ridere.-peccato che non sia poi così giovane!--se non sapessi quanti anni hai, ti darei la mia età, sul serio!-Continuammo a scherzare ed entrammo nel salone, -ti ringrazio tantissimo per essere venuto subito, ho ...
    ... un grandissimo bisogno d'aiuto, non ci sto capendo nulla!-, disse indicando il libro aperto ed una miriade di fogliIo la rassicurai: -non preoccuparti, a volte basta poco per perdersi, con la matematica. Ti aiuterò io e vedrai che diventerai la migliore della classe.-Con queste buone intenzioni ci mettemmo al lavoro, e cercai di evitare di posare lo sguardo sulla scollatura che notavo ogni qualvolta si chinava per chiedermi qualcosa; anche il suo viso, contornato da un leggero filo di trucco, ed i suoi occhi azzurri erano un elemento di distrazione non indifferente, ma riuscì a restare concentrato ed a sciogliere i suoi dubbi.Dopo quasi quattro ore avevamo finito; -bene, ora sei pronta per affrontare il compito, questa settimana- dissi, e mi alzai dal tavolo.-grazie, sei stato gentilissimo, davvero..-, anche lei si alzò dalla sua sedia ed aggirò il tavolo rotondo, -..dimmi quanto ti devo--assolutamente nulla, l'ho fatto volentieri.. per te-Si avvicinò ulteriormente a me, -mi sento in debito; ti prego, permettimi di sdebitarmi-Le cinsi i fianchi e la strinsi a me, parlandole con voce bassa, suadente, nell'orecchio -se la metti così, possiamo trovare un accordo- e la baciai sul collo.Sentì un sospiro da parte sua, e le sue mani si posarono sulla mia schiena, mentre le mie scendevano sui glutei, splendidamente sodi. Dai nostri corpi attaccati poteva sentire la mia erezione iniziare a stringere nei pantaloni.Sognavo Marianna da anni, e il caso (o il destino) me l'aveva gettata tra ...
«123»