1. Genesi 2 - grazie luca (seconda parte)


    Data: 07/08/2018, Categorie: Tradimenti Autore: yakuba

    ... questa cosa potesse piacere anche se le donne a volte fanno finta del contrario. Mi stacco, lei si stende per terra. Io in piedi, all’altezza del suo viso. La innaffio (io vengo tantissimo, fino anche a 10-12 schizzi copiosi). Sorride e mi dice: “fattelo pulire”. Le faccio notare che era nel suo buchetto. Mi dice: “non me ne frega un cazzo. Lo voglio. È mio”. Mi metto in ginocchio. Lo sperma le cola dappertutto e cerca di levarlo dagli occhi chiusi e nel frattempo lecca il mio pisello.
    
    Sono spossato. Mi butto per terra. Non so neanche se mi addormento, perché lei torna dal bagno, col viso pulito, si sdraia vicino a me, mi allarga il braccio e mi mette la testa sul petto.
    
    “wow; non so se avevo mai fatto sesso in vita mia”… quando senti una cosa del genere da una donna come minimo ti si gonfia il petto.
    
    Tiriamo su la testa entrambi simultaneamente e vediamo Mark dormire sul divano mentre non vediamo Luca.
    
    Non ho incontrato Karen non avendo neanche un suo recapito. Mi è spiaciuto. Poco tempo dopo mi ha chiamato Luca ...
    ... dicendomi che a causa mia non ha più visto Mark; urlava al telefono cose senza senso e ho chiuso il telefono senza salutarlo.
    
    Oltre un anno dopo ho rincontrato Karen mentre andavo in banca verso le 16.00. In realtà ci siamo incrociati, ci siamo fermati, ci siamo girati e abbiamo sorriso. Siamo andati a bere un thè. Mi ha detto che pochissimo tempo dopo lei e Mark si sono trasferiti in un’altra città anche grazie ad una promozione di Mark – e lei comunque aveva lasciato il lavoro – e che il loro rapporto era diventato migliore e stabile anche se lei sovente si masturbava pensando a quella sera. Le ho chiesto “ma se ti sei trasferita perché sei qui?”. Mi ha risposto di essere venuta a vedere la madre e che sarebbe rimasta ancora un paio di giorni. Ho detto: ma tua madre la vedi durante il giorno; durante la notte dormi. Con faccia interrogativa di Karen le ho detto: “vieni a dormire da me”. Abbiamo passato un paio di notti straordinarie. L’ho poi accompagnata in stazione. Mi sono scoperto triste, sorridente e arricchito alla sua partenza.. 
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