1. La mondina


    Data: 08/08/2018, Categorie: Etero Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... dormivano nello stesso suo stanzone, Maria e Carmen, fu con loro che quel pomeriggio decise di andare a fare una gita fino a Chivasso, le avevano detto che c’erano i baracconi delle giostre, e le tre ragazze avevano pensato di andare a divertirsi, magari avrebbero conosciuto qualche giovanotto simpatico. Le giostre erano composte da un piccolo gruppo di squallidi baracconi, la cosa più divertente era fare in giro sul “calcinculo” una giostra rotante con lunghe catene a cui erano fissati dei seggiolini di ferro, si girava fino a stordirsi, ridendo e cercando di agganciarsi al seggiolino davanti. Fu in quell’occasione che Santina fece conoscenza con un ragazzo, non era del posto e non era propriamente un ragazzo, era già un uomo, lo sguardo indurito dalla recente guerra, non era nemmeno bello, lungo e magro, occhi verdi, la guancia destra segnata da una lunga cicatrice. Cominciarono a parlare e parlare e parlare, si fece tardi, le sue amiche volevano rientrare ma Santina decise di non ritornare con loro, si fermò più a lungo, lui aveva promesso di riaccompagnarla a Trino prima che facesse buio. E lei aveva fame, fame di dolci parole, fame di promesse, fame di sogni, fame d’amore. Decise di rischiare, e la decisione le fu fatale. Santina non fece mai ritorno alla cascina, le sue amiche diedero l’allarme e la cercarono per giorni insieme agli altri, finché il suo corpo non fu trovato, giaceva sommariamente nascosto tra le frasche, sul bordo di un canale di irrigazione tra ...
    ... Chivasso e Casale Monferrato. La gonna ancora sollevata, un lungo taglio le apriva la gola da destra a sinistra, il sangue sul vestito era ormai diventato nero, la carne martoriata dagli insetti. Dell’assassino ovviamente nessuna traccia, aveva lasciato il Piemonte quella stessa notte, dopo aver violentato e ucciso la povera mondina. Avevano parlato fino a che non aveva fatto buio, lei cominciava ad aver paura allora si erano incamminati a piedi per la statale per rientrare verso Trino, ma poi lungo la strada, lui l’aveva trascinata nel bosco. Aveva cercato di zittire le sue urla prima con un paio di ceffoni e poi l’aveva tramortita con un violento pugno alla mascella. Santina era caduta priva di sensi sul morbido letto di foglie e lui l’aveva presa lì. Si era calato le braghe giusto il necessario per tirar fuori il suo lungo pene, duro e nervoso, le aveva tirato su la gonna, strappato le mutande, allargatole gambe e in preda ad un furore erotico bestiale l’aveva brutalmente sverginata. Si era lubrificato alla belle e meglio il cazzo usando un po’ di saliva per poterlo meglio infilare tra la carne della povera donna. Lei si era ripresa per il forte dolore, aveva cercato di divincolarsi ma lui era troppo forte, le stringeva la gola e la bloccava a terra con il suo peso. Non c’era stato nulla da fare. Per fortuna il supplizio era durato assai poco, l’uomo era talmente eccitato che gli bastarono poche spinte per giungere all’orgasmo. Venne dentro di lei senza curarsi del pericolo che ...