La contessa ed il cavaliere
Data: 19/09/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Terra, Fonte: Annunci69
Una attempata contessa, regnante da tempo su una rocca sul mare, la donna, elegante nei modi e veloce di pensieri, mandò missive in tutto il regno e qualcuna viaggiò anche al di fuori. In codeste missive si richiedeva il soccorso per codesta madama, qualcuno che la intrattenesse nei lunghi pomeriggi di corte, noiosi e scontati dove ormai a memoria conosceva tutte le novelle dei cantastorie e le maniere dei gentiluomi. La noia la ammazzava, il tedio l'invecchiava, sul suo volto imbronciato il tempo arava solchi leggeri .Il suo tentativo ebbe risposta, ebbe successo. Molti risposero, pochi accorsero, qualcuno sembrava un'altro appariva la Contessa pentita rimandò tutti nelle loro magioni, senza speranza la sua voglia di vita rimaneva assopita. Il tempo si fermò è tempo della semina, la Contessa bella di viso e generosa di forme amministrava il suo regno fecondo. Un messere cavaliere, giovane e glabro, estraneo alle contese di corte, partecipe alle sfide, tornando dalla caccia con cervo in sella si apprestava a tornar nel palazzo ma vedendo il fellone vicino gettar dalla finestra un pezzo di pergamena veloce lo raccolse per restituirgli l'insulto e lanciar la sfida al volgare signore. Subito l'idea mutò nella sua capa, le lettere apparivano allarmanti, una nobil donna richiedeva l'assistenza d'unomo e sapete voi cari signori, che un cavalier mai pò sottrarsi alla richiesta d'aiuto, che si tratti di felini abbrancicati su rami che si tratti signore in ricerca di ...
... compagnia.
Così lasciò il cervo li sul suolo, dimenticandosi d'esser cavaliere fu fellone come il suo vicino, ma il motivo era valido, a far il cavaliere egli dovea andar. La rocca poco distava dalla sua residenza, in poco arrivò, la contessa vedendolo, cinto dal suo luminoso metallo, il cancellò spalancò. Lo accolse con riguardo, nascondendo attenzioni per il suo comportamento, mostrandosi aperta teneva al sicuro la sua persona. Il cavalier però, si sà diverso si pone rispetto all'omini di corte, ello sincero e di natural spirito affrontò le parole della contessa, con scudo sul capo e rapido fendente, attraversò immune la dialettica della madama la quale felice d'aver trovato un'intrepido decise di prepararlo ad un ghiotto banchetto.
Ormai era fatta, pensava la contessa, e mentre affettava il manzo arrostito altra carne volea tra le mani, presi i fianchi del giovane glabro, gli chiese di che arma fosse armato, rapida ed esperta subito estrasse dal fodero la lama, questa dura di forgia e lunga di taglio in un sol boccone la fece sparir. Due furon, ma come mille agiron, le pompate della contessa sul ferro che subitò ancor di più s'ingrosso. Per ora le bastava, doveva conoscer l'arma del proprio amico per esser certa che la festa fosse gagliarda.
SI alzò la sottoveste e si voltò, guarda che culo che ho mio caro messere guardi e s'inebri, la donna esclamò! Ancoa riprendendo si stava dall'affondo imprevisto che subito s'inchinò al culo della contessa e di lingua non risparmiandosì lo ...