1. Didim


    Data: 14/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    ... minimo sentimento. “Come osi schifoso verme?” Come una furia Vito si avventò verso Didim per somministrargli una lezione indimenticabile e sparò un pugno con tutta la sua forza. Quel terrificante diretto al volto avrebbe sortito conseguenze devastanti, ma per il repentino e fulmineo spostamento del bersaglio, incontrò l’aria dapprima, e poi il muro. Vito urlò per il dolore, ma il suo grido fu strozzato dal violentissimo colpo che lo centrò al plesso solare. Non riusciva a respirare, chiuse gli occhi, ma li riaprì subito, per la violenta scarica di sberle e manrovesci che si abbatterono sulla sua faccia facendola ruotare a scatti da una direzione all’altra. Provò a reagire, ma due potenti e ben assestati ganci lo fecero oscillare e infine un terribile diretto sinistro in pieno grugno lo abbattè. Fu colpito, ancora a terra, ripetutamente: ora capiva che la disposizione di mobili era servita ad allestire un ring improvvisato. Si trovava rinchiuso con una tigre in uno spazio angusto: non poteva sfuggire. Aveva gli occhi semichiusi, il torace gli doleva, una mano fuori uso, perdeva sangue dal naso e dalla bocca e quell’individuo continuava a martellarlo con scientifica ferocia. Respirava con difficoltà crescente. Si senti perduto. Forse era giunta la sua fine. Non voleva, non era giusto. Pensò a sua madre e cominciò a piangere. “Basta Didim, mi vuoi ammazzare?” “Ci sto pensando, ne ho proprio voglia”, sibilò con voce da incubo, Didim. “Ti prego Didim, abbi pietà, non farlo.” ...
    ... Singhiozzava disperato, ora, Vito. “Scompari dalla nostra vita, sacco di merda e non farti più vedere, altrimenti….” Didim, con un’espressione di pietra, impenetrabile, terribile, si avvicinò col pugno sollevato, pronto a colpire nuovamente. “No, no non farlo. Me ne andrò per sempre, te lo giuro.” Era terrorizzato. “Sarà meglio.” Vito uscì dalla casa distrutto, grato di essere vivo e atterrito solo all’idea di incontrare nuovamente Didim. “Certo le persone riservano sorprese, non me lo sarei mai aspettato. Me la son vista proprio brutta.” Pensò rabbrividendo ma, in fondo, sollevato per lo scampato pericolo. Se Vito avesse considerato il significato del nome Didim, avrebbe compreso tante cose. Didim, didimo significa gemello e lui aveva incontrato la parte oscura, violenta dei due fratelli e che rispondeva al nome di Cyril. “Vieni fuori fratello.” Il vero Didim aprì la porta tenendo stretta Sara fra le braccia, e si affacciò nel soggiorno. Il suo gemello Cyril si stava rivestendo e si toglieva le bende che gli avevano protetto le mani durante la colluttazione ( anche se in realtà si era trattato di un massacro) con Vito. “Non cacciarti più nei guai, Didim, e abbi cura di te e Sara. Richiamami se quel tipo si farà vivo, ma non credo proprio.” “Grazie Cyril, ci hai salvati, qualche volta fatti vivo.” Cyril stava uscendo, quando si sentì rivolgere la domanda: “Ma dimmi, fratello, perché ti chiamano Rorschach?” “E’ una lunga storia.” Un triste, fugace sorriso gli attraversò il volto. ...