1. Sulla strada


    Data: 15/08/2018, Categorie: Etero Autore: Inchiostro&Miele, Fonte: EroticiRacconti

    ... svegliarsi da questa catarsi, ed iniziò ad interagire. Si gettò con la testa sul mio cazzo, risucchiandolo tra le labbra, come se fosse per essere ingoiato, come se volesse realmente divorarlo. Il mio era un cazzetto, e nella sua bocca sembrava smarrirsi. Riuscì a prendermelo tutto in bocca, facendo entrare anche i testicoli. Volevo mettergli le mani sulla testa, prenderla tra i capelli, e schiacciarmela sul cazzo, con violenza, che succhiasse, che si affogasse, ma non ci riuscii, ero come paralizzato ed inibito, inibito da una troia, da una che avrebbe fatto qualsiasi cosa per degli sporchi soldi. Era il fatto di pagarla che rendeva ancora più sporco il nostro incontro, quindi ancora più eccitante, ancora più perverso. I soldi ti danno il potere di piegare un individuo, di poterlo osservare sottomesso, sudicio, infimo. Ti danno il potere di costringerlo a fare una schifezza, un qualcosa di disgustoso. Ed è il fatto che lei prova disgusto, quasi sofferenza, a succhiarmi il cazzo, a farmi eccitare di più. Avevo pagato solo il pompino, non avevo abbastanza soldi per altro, così cercai di godermelo fino in fondo. Lei muoveva la lingua intorno al mio cazzo, gettandolo a destra e poi a sinistra, nel contenitore della sua ...
    ... bocca; come se spostasse con la lingua una cannuccia da un lato all'altro di un bicchiere. Il suo corpo, mentre lo succhiava, vibrava, e quando mi accorsi di quelle vibrazioni, le chiesi di guardarmi negli occhi. Volevo che vedesse, che guardasse gli occhi di chi aveva il potere di disgustarla ma di farla obbedire, gli occhi di un individuo piccolo come i suoi soldi. Lei mi guardò, socchiudendo di tanto in tanto, come per un tremore, le palpebre, ed aumentando la velocità del suo lavoro; voleva che finisse presto. Io la guarda, mi accorsi di tutto questo, e sorrisi. Ebbe uno scatto all'indietro, come un momento di indecisione, non sapeva se continuare o no. Nei miei occhi non aveva visto godimento né pena, ma soltanto un orgoglio perverso, un orgoglio di trovarsi dall'altro lato della pompino. Ma poi continuò, abbassando però lo sguardo. Non le chiesi di rialzarlo, il fatto che mi avesse guardato ed era stato così umiliata da essere costretta a riabbassare lo sguardo... in poco tempo venni, non la avvertii, e le venni in bocca. Questa volta, con la mia mano nei capelli la mantenni forte sul mio cazzo, affinché ingoiasse tutto. Quando la feci rialzare, le lanciai due soldi sulle gambe, e me ne andai, orgoglioso e soddisfatto. 
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