Capovolgere la circostanza
Data: 15/08/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... avremmo finito con le parole prestabilite e avremmo strepitato sollazzandoci in ultimo con il fisico passando ai fatti. In quell�istante io osservavo accuratamente la linea del suo profilo, il naso era perfetto, le labbra ben disegnate e quel sorriso accattivante che illuminava quegli occhi scuri e quelle ciglia lunghe, non smentivano le sue lineari e limpide discendenze del meridione. Io avevo sovrapposto le gambe, avevo arcuato il ginocchio e infine accortamente avviluppato una gamba sull�altra con i tacchi a spillo che lo sfioravano, visto che rasentavano i suoi jeans sino all�altezza del ginocchio, in quanto mi sentivo acutamente calda e brillantemente baldracca, perché dal momento che lui parlava io non lo ascoltavo, visto che restavo a osservare le sua labbra desiderandole focosamente sulla mia pelle in ogni centimetro e in ogni nascondiglio. Io lo bramavo energicamente con tutta me stessa, però ne assaporavo drasticamente l�attesa e i secondi, giacché sapevo che lui m�avrebbe agguantato per bene a fondo e che non ci saremmo abbracciati, dacché quello spazio minuscolo lo reputavo invalicabile.�Perché sei così distante?�.�Bada bene, tu lo sei, non io�.Nessuno dei due s�azzardava né rischiava di toccare l�altro per primo, nonostante la voglia si potesse tastare chiaramente nell�aria. Fu davvero questione d�un attimo, corresponsabile anche un cuscino allusivamente tirato per gioco a scatenare il resto, sicché io m�appoggiai al suo petto nel tempo in cui le mani si ...
... cercavano freneticamente, scorrendo fra le pieghe dei vestiti in quegl�inutili ripari dietro ai quali attendere, per ricercare con meticolosità la scusa di prolungare il desiderio, sennonché lui s�infilò alla svelta nella mia scollatura, che lasciava peraltro intravedere il seno nudo sotto la stoffa arricciata, in quanto io avevo nondimeno intenzionalmente indossato esclusivamente per lui. Lui afferrò il seno, indugiò sul capezzolo e non lo lasciò più andare, ci giocò come voleva lui, dapprima con le mani e appresso con le labbra e persino con la bocca. Le mani s�intrecciavano, si cercavano e si lasciavano, si prendevano e si mollavano dapprincipio incontrollatamente e poi lentamente. Io gli sfilai ingordamente la maglia di dosso, m�affrettai per slacciargli i pantaloni, dato che le mani erano vogliose d�accoppiarsi e di possedere quel corpo che volevo. Feci ai suoi capezzoli quello che lui faceva ai miei, per poco gli facevo male, tanto era la perfezione del desiderio che lui mi faceva avvedutamente assaporare. Il mio piccolo tanga si era annichilito tra i fluidi della mia pelosissima e arricciata rossa fica, a quel punto lui allungò la mano e se ne accorse da solo, per il fatto che scostando le mutandine si divertì a impiastricciarle da quanto erano bagnate.Lui adorava percepire l�umido nella stoffa che s�impregnava sempre più, io sapevo che gli aggradava molto, perché molto probabilmente m�avrebbe semplicemente scopato di certo con le mutande appena scostate. Io gli avevo appena ...