1. Non sono una di quelle


    Data: 20/09/2017, Categorie: Etero Autore: Lady Noemi, Fonte: EroticiRacconti

    Non sono una di quelle! Da un ombrellone all'altro non si parlava che di questo: finalmente incominciava il campionato di calcio!!! Stimati professionisti che avevano mantenuto per tutta l'estate un riservato contegno in quello stabilimento balneare da 100€ al giorno, si trasformarono in accesi supporter. Mio marito, presidente di corte d'appello sembrava risucchiato dall’onda montante di fede calcistica. Lui sempre così misurato in ogni cosa si era mutato in un estremista da curva di stadio! Se ne andava gironzolando con la sua pancetta, gli spessi occhiali e le spalle un po’piegate come chi sta sempre curvo sulle carte, esternando ai suoi amici magistrati, avvocati e docenti universitari le sue preoccupazioni per l’esordio del nuovo Mister. Mi aveva costretta a frequentare quell’ esclusivo lido perché l'anno appresso ci sarebbero stare le elezioni per il CSM e lui compariva abbastanza ben piazzato nella lista dei papabili. Io sono Nella, che sta per Ornella. Sono docente universitaria, ho due figli già grandi, sono sempre intenta a leggere qualcosa e indosso un guardaroba sobrio consono alla mia silhouette non più paragonabile ai miei venti anni. Ora che navigo a metà tra i cinquanta ed sessanta al mare indosso sempre costumi interi sul blu, poco scollati in petto e poco sgambati. Ho i capelli d'argento tagliati alla garçonne. Porto gli occhiali con una spessa montatura nera, ho un viso regolare, un seno che definirei non straripante e dei fianchi che nemmeno la ...
    ... menopausa è riuscita a devastare. Siccome non amo bagnarmi a mare ma comunque, data la calura, avverto l'esigenza di rinfrescami, ogni tanto mi alzo dal mio lettino, calzo i miei confortevoli sandali ortopedici, e vado sotto la doccia a ristorarmi un po’. Naturalmente l'acqua dai diffusori esce gelida e questo mi costringe ogni volta a vincere la mia ritrosia a farmi investire dal getto ghiacciato. espongo, alla pioggia artificiale che sgorga dal doccino, prima le mani, poi allungo un braccio e poi con una punta di rassegnazione faccio un passo avanti e mi sciacquo tutta. Tutta questa rituale pantomima, che si ripete più volte al giorno, mi fa sentire un po’ridicola e sto sempre bene attenta a non metterla in scena davanti a degli estranei. Così stamattina, sola sul lettino, intenta a leggere un non banale saggio di sociologia ad un certo punto ho sentito impellente l'esigenza di temperare la canicola . Svogliatamente mi sono diretta verso le docce ed ho messo infantilmente in scena il copione appena descritto. Ero oramai completamente irrorata dagli spruzzi freddi quando ho fatto un giro su me stessa per raffreddarmi le spalle. Mi sono cosi accorta che a fianco a me c'era un bagnante, un cliente del lido che non avevo mai notato , che si stava docciando. L’uomo sulla trentina, abbronzato, muscoloso in modo oltraggioso e depilato, mi aprì il suo volto in un sorriso cordiale, abbassò leggermente, come per un moto di pudore, gli occhi e disegnò con le labbra un ghigno compiaciuto e ...
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