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Non sono una di quelle
Data: 20/09/2017, Categorie: Etero Autore: Lady Noemi, Fonte: EroticiRacconti
... licenzioso. In un attimo ho avvertito su di me i suoi occhi e mi sono sentita in imbarazzo. Istintivamente ho portato le mani ai seni per difendermi da quella oscena intrusione e nel farlo mi sono accorta della cospicua erezione dei miei capezzoli. Ora a mente fredda capisco bene che quello era stato l'effetto dell'acqua ghiacciata, ma in quel attimo mi sono sentita imbarazzata ed offesa dallo scherno di quegli occhi. Mi sono nuovamente girata ed ho preso, leggermente stizzita, la via del mio lettino. Ormai dopo un paio d'ore di lettura intervallata da qualche breve sonnellino, avevo archiviato quell’ episodio e mi stavo godendo le considerazioni finali che la collega aveva dato alle stampe. Mi volto per cercare la mia pochette e nel ombrellone di fianco ci trovo il molestatore della doccia. Lui accenna un saluto e poi fruga con lo sguardo la mia scollatura. Un onda di rabbia e di vergogna mi pervade. Arrossisco tanto da vincere la tenue abbronzatura del mio volto e dal calore che avverto penso di essere diventata paonazza. Rimetto come un automa la pochette a posto e mi accorgo che di nuovo i miei capezzoli premono con forza contro il tessuto del costume. Che diavolo sta succedendo? Chi è quell’impudente? Perché non riesco più ad avere il controllo del mio corpo? Allungo il braccio sinistro per coprirmi entrambi i seni mentre la mano destra serra il libro quasi a stritolarlo. Il braccio e l’ avanbraccio sinistri avvertono il rigonfiamento dei miei capezzoli che non si ...
... placa. Un brivido mi cinge i fianchi e non riesco a tenere fermi i piedi che si agitano di moto proprio. Il respiro si affanna leggermente, la gola si inaridisce. L'importante è non emettere suoni, un sospiro o peggio un innocente mugolio sarebbe adesso davvero fuori luogo. Mi ricompongo o almeno cerco di farlo . Per ritrovare un assetto decoroso stringo le gambe, impongo ai piedi di non più smaniare ed affondo nel telo del lettino come per nascondermi alla vista del mondo intero. Ma ahimè, nel girarmi per prendere il mio telefonino nella mia piccola borsa da spiaggia il costume sulle mie natiche deve essersi arrotolato ed ora spingendo con forza contro il tessuto della poltrona da mare avverto che un lembo si è infilato nel solco del mio didietro e preme con un piacevole effetto sul mio perineo. Più spingo per scappare alla vista del mondo e più quel cannolo arrotolato mi solletica l’ano. Ruoto impercettibilmente il bacino ed assaporo gustosamente il piacere di quella situazione inaspettata. Vedo negli occhi della mia mente i contorni rugosi del mio buchetto che si aprono alle carezze del tessuto umido di sudore, acqua della doccia e…mio Dio un fremito….. Poggio il libro sull’ inguine, devo discretamente controllare se i miei umori vulvari abbiano inumidito il costume. Mi sento vulnerabile, in preda a piaceri osceni, presa in ostaggio prima dalla mia voglia repressa che dall’impudenza del mio vicino. Allungo la mano e mi copro con un asciugamano che pende indolente dalla sdraio ...