1. Non sono bella però 2


    Data: 15/08/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Rosa

    Io sono Rosa, mi conocete già. Visto che la mia storia è piaciuta e che qualcuno, commentando, mi ha chiesto se continuo a farmi sbattere da Pasquale e Totò, i miei due colleghi con i quali viaggio giornalmente per recarmi in ufficio, ecco che l'accontento. Si, continuo. Già subito dopo le feste natalizie, Pasquale manifestò la sua voglia di scoparmi da solo. Se ricordate era successo con Totò, ma Pasquale sempre insieme a lui. Per cui un giorno mi disse che l'indomani, se fossi stata d'accordo io, avrebbe preso un giorno di congedo e serebbe venuto ugualmente, da solo, in città, io avrei dovuto prendere 2 ore di permesso e ci saremmo incontrati. Mi portò in un alberghetto di periferia e mi sfondò a suo piacimento esclusivo. Devo dire che il cazzo di Pasquale era quello che mi dava le maggiori soddisfazioni. Inoltre diventò prassi che ogni giovedì pomeriggio ci fermassimo nella casa di campagna di Totò per una mezz'oretta di relax sessuale. Avrei potuto raccontarlo prima, ma ho aspettato che mio marito mettesse in pratica quello che io pensavo che volesse: mi diceva che voleva farmi scopare a modo suo e come meritava di essere scopata una troia come me. Infatti, i momenti e le eccitazioni come quelli della notte di natale, si susseguirono. Credo che fosse convinto, era la verità, che io avessi avuto a che fare con altri cazzi. Non sapevo nemmeno se lui continuasse a scopare con l'altra vista l'assiduità con la quale scopava con me ed io non glielo chiedevo nemmeno facendogli ...
    ... credere che me ne fregavo. Insomma, da quella notte non si controllava più dall'eccitazione e non si faceva mai scappare l'occasione di scoparmi e di dirmi, nel frattempo, che ero puttana. Da parte mia tanta soddisfazione: tanta carenza di cazzi prima, tanti cazzi a disposizione ora. Questa mattina, domenica, mi dice di preparami per uscire con lui. Chiedo e risponde che il motivo lo so bene. Richiedo e risponde che mi vuole puttana sotto i suoi occhi. Gli dico che è matto ma nello stesso tempo cerco di essere spavalda sicura che non l'avrebbe mai fatto. "Aha! Bene! E dove andiamo?" "Ci penso io. Tu preparati e vestiti facile" "Certo. ora cerco qualcosa adatta". Penso che forse si è ammalato. E' una bella giornata quasi primaverile e penso a quel mio vestitino leggero che ormai non metto più da chissà quanti anni ma che, secondo me, si adatta perfettamente allo scopo. Un vestitino verde 4 dita sulle ginocchia e chiuso, sul davanti, da una cerniera per tutta la sua lunghezza. Ricordo perfettamente che quando lo comprai ridendo mi disse: >. Lui è già pronto e mi aspetta in soggiorno. Mi presento e gli dico: "Come sono così? Te lo ricordi?" Dall'espressione che fa capisco che non lo ricorda e fa un colpetto di tosse. "Ti ricordi che non ti piaceva? Alla fine si sta dimostrando molto utile. Guarda com'è comodo" dico abbassando la cerniera e mostrandomi seminuda, con un coordinato reggiseno e mutandine di pizzo nero e autoreggenti pure neri. Mi guarda con occhi spalancati. "Che ne ...
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