1. Quel bel culetto da sverginare tutto per me


    Data: 17/08/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: violettaselvaggia, Fonte: Annunci69

    ... battute sono disgustose e sanno di liscivia. Non è il mio tipo per stare in compagnia.” Gli chiedo scusa per il mio disabiliè: vestaglia rossa di seta, pantofole. Sotto slip e maglietta. Sorride! Si toglie l’impermiabile . Patrizio è in tenuta da ballerino: pantaloni attillati, bianchi, maglietta altrettanto attillata, azzurra che gli fascia i pettorali mettendo in risalato i capezzoli pronunziati. Lo fisso e lui ancora sorridendo, con molta grazia: “qualcosa non è a posto? Con quegli occhioni sembra mi voglia spogliare.” E come! se volessi spogliarlo. “Sorrido e butto giù un complimento: “Patrizio, sei veramente uno schianto. Va tutto di te!” Lo invito a sedersi sul divano, spengo la tv e gli propongo subito qualcosa da bere. Con fermezza rifiuta. Non siede subito. E’ attratto da una fotogigante che mi ritrae. nei tempi un pò andati, in tuta accanto un bolide da corsa. Si avvicina. Mi chiede “solo le auto sono la sua passione?” “Le auto e qualcosa altro.” Patrizio sa il fatto suo e di rimando: “Le donne?” Colgo l’occasione “le donne e qualcosaltro. Possono essere diversi e concilianti i piaceri della vita.” Siamo l’uno difronte all’altro. Quello sguardo intenso provoca ad entrambi sensazioni. Almeno a me! Patrizio si avvicina ancora di più, sento il suo profumo di pelle, mi accarezza il viso. Mani bellissime, dita affusolate. Mi fissa: “adesso sono io che la sto spogliando con gli occhi.” Una bella risata contemporaneamente. Ci accomodiamo sul divano. Attimi di silenzio e ...
    ... con gli occhi a fissarci ci diciamo tante cose. Rifletto: possibile che Patrizio si senta attratto da me. E per cosa? Faccio per alzarmi per prendere il computer ma lui mi trattiene: è già tardi, magari lo vedrò un altra volta il video. Si alza e fa per congedarsi: “non voglio trattenerla di più. Sarà stanco.” Adesso sono io che allungo la mano per prendere la sua: “stanco? Di cosa. Ti prego, resta ancora un pò. La solitudine a volte mi spaventa.” Patrizio è in piedi difronte a me. Fisso la parte bassa del suo copro. All’altezza dei genitali mi attira una protuberanza. E’ il gonfiore del suo pene. Mi viene voglia di toccarlo, accarezzarlo. Lui se ne accorge. Sono sempre seduto, smarrito. Sta per accadere qualcosa fra noi due. Si avvicina ancora di più. Non resisto. Allungo la mano tasto il gonfiore. E’ il pene. Lo accarezzo con grazia, gli accarezzo il sedere. Le cosce. Risalgo la mano e la porto all’attacco della zip per calarla. Pat si ritrae. E’ lui che si inginocchia, mi slaccia la cintura della vestaglia, la apre. Mi guarda. Il silenzio è nostro complice Pat aggiunge soltanto: “non parliamo!” Mi toglie la vestaglia, punta gli slip e toglie anche quelli. Non mi accorgo di nulla. Un lampo e il mio pene, sempre bello, grande quanto basta, rizzato e con la capocchia umida è preda di Pat. Lo bacia, lo lecca, con le dita affusolate lo scapocchia e lo incapocchia con un ritmo lento. Quasi voglia farmi una sega. Lo allontano mi alzo: “Pat ma è vero che siamo già a questo punto, ...