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Il mio primo master
Data: 17/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: nefertari72
... da quando era entrato, parlò e mi ordinò di bere come fanno i cagnolini ed io lo feci senza farmelo ripetere una seconda volta. Ad un certo punto, mentre immergevo il viso nell’acqua, mi tirò indietro la testa prendendomi per la coda dei capelli e mi chiese come mi sentivo con la coda da cagna. Gli risposi che mi dava un po’ fastidio e allora lui mi disse quasi sottovoce: “E credi che a me importi qualcosa se ti dà fastidio?” poi mi rimise la testa bassa e mi ordinò di bere ancora. Ero eccitatissima... adoro essere trattata così... come una cagnolina , che è appagata nel compiacere il suo padrone. Lui prese la frusta dalla sua sacca e con il manico mi toccò, me lo passò su schiena e fianchi, accarezzandomi e percuotendomi lievemente in modo totalmente simbolico. Non usò la frusta su di me quella prima volta. D’improvviso mi sfilò la coda dal sedere e mi ordinò di alzarmi in piedi. Dalla sua sacca estrasse delle mollette e delle pinze che mi attaccò ai seni e ai capezzoli e poi anche alle labbra del mio sesso, che per quanto ero eccitata colava terribilmente. Ero in piedi vicino al tavolo, sentivo il freddo del pavimento perché ero scalza, ma non mi dava fastidio. l’emozione che stavo provando in quel momento era più forte di qualsiasi semplice percezione sensoriale. Lo guardavo in silenzio, in attesa di ricevere ciò che aveva programmato di farmi vivere. Non potevo fargli domande, su questo era stato molto chiaro, ancora la prima volta che ci eravamo visti, quando io gli ...
... dissi il mio sì. Quando gli dissi che volevo diventare la sua schiava. E gli avevo detto quel “sì” mostrandogli i miei seni dove avevo scritto con un pennarello la sigla del suo nome. Prese una corda molto lunga e grossa e mi legò i polsi davanti. me li portò in alto sopra la testa. Passò la corda dietro la mia schiena e tra le mie gambe, portandola davanti a tagliarmi fra le grandi labbra del sesso e poi le ha fatto fare alcuni giri attorno ai miei seni stringendoli fortissimo. Poi con un gancio fermò la corda, bloccandomi così, in piedi con le gambe divaricate e i polsi che praticamente rimanevano legati dietro la nuca. Mi mise due ganci di ferro ai lati della bocca per tenerla aperta, come in un ghignoforzato. E poi mi ordinò di aprirla e infilò una pallina tra i denti legandomela con un laccio dietro la nuca... come una specie di museruola per non farmi parlare o urlare. A quel punto iniziò a giocare con i miei capezzoli tirando le pinze, togliendole e sostituendole applicandomi dei morsetti più stringenti. Dopo accese un vibratore e me lo posizionò sul clitoride... mi piaceva molto... poi me lo spinse più in basso e me lo fece scivolare dentro al sesso. Ebbi modo di capire a cosa servissero quei ganci che mi aveva messo ai lati della bocca. Quando mi resi conto che non ero in grado di deglutire bene e la mia saliva iniziò a colarmi lungo il mento. Mi fece sentire in imbarazzo ed era quello lo scopo. Giocò a lungo con me in quella posizione epoi mi slegò e mi tolse i ganci ...