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La storia di Anna
Data: 20/09/2017, Categorie: Etero Autore: Pensionato, Fonte: EroticiRacconti
LA STORIA DI ANNA (CAP.V) Nota dell'autore: questa storia troverà la sua collocazione in generi diversi; ciò è dovuto all'evolversi del personaggio nel suo viaggio nel mondo del sesso. L'indomani mi presentai nel primo pomeriggio presso l'abitazione di Anna con la solita bottiglia di amarone sottobraccio e un grande mazzo di fiori per la mia ospite. Mi accolse con un grande sorriso che mi parve di buon auspicio per il proseguo del pomeriggio e senza frapporre tempo in mezzo cercai le sue labbra, ma Anna, sempre sorridendo, mi invitò alla calma ed ad ascoltare il resto della storia che era ancora lunga. Non nego che ci rimasi male, ma aveva ragione lei, ci incontravamo perché voleva raccontarmi la sua vita sotto l'aspetto puramente sessuale a quale fine? Non lo so ed ancora oggi che conosco tutta la storia non so dare una risposta; ma non divaghiamo: ci accomodammo su due poltrone di pelle bianca l'una di fronte all'altro. Anna accavallò le sue bellissime gambe e dallo spacco della gonna, per la verità notevolmente profondo, emerse una coscia tornita che attirò immediatamente il mio sguardo, che non le sfuggì:” Uffa Riccardo controllati!!!!” sbottò facendomi arrossire come uno scolaretto. “ Quando tornammo dal viaggio di nozze Giovi mi mostrò la nostra camera da letto: di un colore rosso un grande letto rotondo e piena di specchi alle pareti e sul soffitto. Era innegabile che fosse tutto molto arrapante e quella notte ci esibimmo davanti a noi stessi riflessi in ogni dove. ...
... Non c'era lato dei nostri corpi che non fosse riflesso e temetti che ci fossero anche telecamere nascoste che ci riprendevano; non puoi immaginare quanto ci fossi andata vicino!! Tutto proseguì nella piena armonia, solo notai che il padre di Giovi mi guardava in maniera strana, quasi volesse spogliarmi con gli occhi. Era un bel signore di circa settanta anni, ma forse era una tradizione di famiglia invecchiare bene e dimostrare molto meno dell'età anagrafica. La nostra vita coniugale dal punto di vista del sesso procedeva secondo un tran-tran calmo e senza impennate. Almeno tre volte alla settimana il buon Giovi mi richiamava ai miei obblighi di moglie devota e fedele; solo in un paio di volte ci furono delle varianti: un sabato sera durante la cena mi disse di prepararmi con una lingerie particolarmente sexi, che naturalmente non mancava nel mio armadio ed io scelsi una body a balconcino che sosteneva ma lasciava scoperto il mio seno, auto reggenti nere e scarpe nere tracco nove. Mi fece avvicinare alla specchiera di destra, grande tutta la parete e dove eravamo riflessi a grandezza naturale, si pose dietro di me e cominciò ad accarezzarmi il seno e poi scese in mezzo alle mie gambe penetrandomi con le dita nervose muovendole in modo veloce sino a che non gli venni sulla stessa mano che riportò immediatamente alla mia bocca facendomi succhiare i miei umori che gli avevano infradiciato la mano. Poi mi fece inginocchiare, stando però attento di rimanere di fianco rispetto allo ...