1. Sul 58


    Data: 18/08/2018, Categorie: Masturbazione Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Tanto per cambiare anche quel lunedì il cinquantotto era pieno come un uovo, erano quasi le due e Marzia stava rientrando a casa dopo una faticosa mattinata di scuola. Non lo sopportava proprio il lunedì, già quell’ultimo anno di liceo era più pesante di tutti gli anni precedenti, ma il lunedì... due ore di italiano, due di filo e due di mate, con quella stronza della Guicciardini, che non sapeva spiegare un cazzo e poi pretendeva la perfezione, quanto la odiava... Stava mugugnando mentalmente contro la prof quando le parve che qualcuno dietro di lei si appoggiasse in modo “non conforme“. Fece finta di nulla spostandosi qualche centimetro più avanti, per quel poco che la ressa del bus le permetteva, ma niente, dopo qualche secondo la pressione contro il suo fondoschiena riprese come prima. Attraverso la gonna pantalone di cotone leggero le sembrava di percepire chiaramente una forma allungata che spingeva contro le sue natiche. Infastidita si fece largo tra la gente per spostarsi di qualche metro verso l’uscita. Si riposizionò con il viso rivolto alle porte e attese per capire cosa sarebbe successo, non erano nemmeno vicini alla fermata successiva che di nuovo sentì il calore di un corpo e quella forma sempre più inequivocabile che premeva contro di lei, diede una “culata” all’indietro per far capire che non apprezzava per niente e si voltò verso il pezzo di merda per guardarlo in faccia pronta a dirgliene quattro. Rimase sorpresa di non trovarsi di fronte il solito vecchio ...
    ... porco o lo studente nerd brufoloso ma un uomo distinto di mezza età, poteva essere suo padre giù per lì, vestito in modo sportivo, con un giubbotto di pelle scamosciata su una simpatica camicia a quadrettini bianchi, rossi e blu. Non era particolarmente bello, molto maschile, quello sì, mascella quadrata, naso forte, bellissimi occhi colore del ghiaccio, aveva anche un gran bel fisico e non aveva per niente l’aria di un depravato, era decisamente più alto di lei e guardava oltre la sua testa come se niente fosse, così tutta la sua rabbia e la sua voglia di insultarlo svanirono come neve al sole, lui continuò a guardare oltre senza fare una piega e Marzia decise per il ripiego tattico, prenotò la fermata successiva e dopo qualche centinaio di metri scesa in Via Servais anche se non era proprio la sua fermata. Si avviò a piedi verso casa un po’ indispettita e un po’ pentita di non avergliene cantate quattro, come sempre il momento giusto per farlo era passato e gli venivano in mente tutta una serie di frasi che avrebbe potuto sbattere in faccia a quel maiale. Arrivata a casa, si spogliò lasciando camicetta e gonna-pantalone abbandonate sul pavimento della sua cameretta, si infilò una leggera canottiera e un paio di short di maglina di cotone grigia della Robe di Kappa, e si spostò in cucina. Mangiò svogliatamente le cose che la mamma le aveva lasciato sul tavolo da pranzo, ovviamente mangiava chattando con le compagne di classe anche se le aveva lasciate da poco più di un’ora, ...
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