mamma di periferia
Data: 21/08/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: giorgina, Fonte: RaccontiMilu
Sono una mamma molto giovane, che ha avuto un figlio molto presto e ha dovuto allevarlo da sola, senza l'ausilio di un marito, il quale mi ha abbandonato quasi subito, e forse è stato molto meglio così , visto che ora si trova in carcere.Nello sterminato quartiere popolare di una grande città in cui vivo, mio figlio è cresciuto tra gli stimoli più diversi ma per lo più negativi, in mezzo a delinquenza, violenza, e non so più che altro.Nel piccolo e squallido appartamento popolare in cui viviamo, lo vedo rincasare a tutte le ore con una faccia che non mi piace, vestito da teppista come ha imparato a fare qui nella periferia, ha anche qualche tatuaggio nelle braccia, e una cicatrice sul viso non grande per la verità ma che non so come si sia fatta, lui dice di non ricordare, ma ha tanto l'aria di una punta di coltello passata al volo.Anche a scuola le cose non mi sembra che vadano. Ai colloqui i professori scuotono il capo e mi guardano con compassione. Mi dicono che fa molte assenze. Io purtroppo non ho il tempo di seguirlo: sempre in giro sin dal mattino presto, a fare pulizie nelle case , anche se adesso le chiamano collaborazioni domestiche, ma sempre di quello si tratta. Ho avuto anche, ma sento ripugnanza a parlarne, altri tipi di offerte, di un genere ben diverso: �sei giovane e carina� , mi hanno detto, �potresti guadagnare bene se lo volessi.� E in effetti, sì è vero, nonostante la vita grama che ho fatto e che continuo a fare sono ancora fresca e ...
... piacente, e il mio corpo non si è ancora deformato.Ma fare certe cose e guadagnare in certe maniere mai, piuttosto la morte. Preferisco sfiancarmi giorno per giorno, ma lavorando onestamente. Il problema rimane mio figlio. E' svogliato e temo che le assenze a scuola vadano aumentando. Fa sempre più fatica a svegliarsi al mattino e rimane spesso sotto le coperte della sua cameretta oltre l'orario utile e finisce sempre per alzarsi dopo molte mie insistenze e ripetuti richiami sempre troppo tardi, e con un'espressione buia.Povero figlio mio! Anche la sua come la mia è una vita triste, senza gioie e senza luce. Mi si stringe il cuore vederlo così. Vorrei potergli dare un poco di conforto in queste squallide giornate, ma non so come fare!L'altro giorno sono scesa dal letto piuttosto presto, siccome faceva freddo mi sono infilata la vestaglia per andare in cucina a preparare uno straccio di colazione. Metto su il caffè e vedo che la camera di mio figlio ha la porta semi aperta mi vien voglia di infilarmi in quell'oscurità per vedere lui che dorme e magari cercare di svegliarlo in tempo per la scuola. Piena di buona volontà entro nella stanza odorosa di sonno, mi siedo sul bordo del lettuccio e dico dolcemente, a bassa voce: �sveglia! Ti sto preparando la colazione!� ma lui non reagisce è ancora profondamente addormentato. Da sdraiato su un fianco che era si stende sulla schiena in un sospiro, in parte scoprendosi. Non voglio che prenda freddo e alzandomi ...