1. Mare, brunch e tradimenti.


    Data: 23/08/2018, Categorie: Etero Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 14.0px 'Apple Chancery'; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 14.0px 'Apple Chancery'; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 23.0px} span.s1 {font-kerning: none}Affermavo, ridendo, di essere innamorato di Susi; lo dicevo platealmente davanti a tutti, nel mio reparto, per rimarcare la natura irrealistica di ciò che affermavo. Io ero assolutamente fedele alla mia compagna, e lei legatissima alla sua famiglia. Era, quindi palesemente un gioco e per sottolinearlo, mostravo una caricaturale preferenza per lei. “Susi ha sempre ragione, se lo ha fatto lei, va bene”. E fino a poco prima questa era la realtà, ma da qualche tempo iniziavo a provare un desiderio fortissimo di lei. Ero impegnato a stendere una cortina fumogena per mascherare la realtà, cioè che io stavo sempre più impazzendo per lei, per il suo corpo, la volevo assolutamente fare mia. Piuttosto carina, gentilissima nei modi, era un insostituibile riferimento per i colleghi medici e infermieri. L’avevo conosciuta poco più che ragazzina ed ora, raggiunti i 40 anni, madre di due figli, non aveva perso il suo fascino, mantenendo un fisico invidiabile, esile e armonioso.Di li a poco, avrei cambiato sede di lavoro, scelta dolorosa, dopo tanti anni, ma che mi consentiva un importante sviluppo di carriera. Non potevo rifiutare quella occasione unica. Il sapere che a breve me ne sarei andato rendeva ormai ...
    ... ossessivo il desiderio il poter fare almeno una volta l’amore con Susi. Pur lavorando insieme, l’intensità dell’attività di reparto non mi dava neppure l’occasione di un approccio concreto. Lei si mostrava poi tutta d’un pezzo, fedele al marito, che a detta di tutti non se la meritava affatto.Quell’estate, avendo a disposizione, per qualche giorno, una piccola casetta al mare, a pochi chilometri dal luogo di lavoro, pensai di invitare per un brunch, colleghi e colleghe di reparto. Aderirono in pochi, ma fra loro fortunatamente c’era Susi. Trascorremmo due ore al mare chiacchierando fra noi, rievocando episodi divertenti o drammatici vissuti sul lavoro. Ascoltavo fingendo di coinvolgermi nelle conversazioni ma il mio interesse era tutto rivolto a Susi, che radiografavo e divoravo con gli occhi. La consapevolezza che fra poco non l’avrei più vista me la faceva desiderare come mai avevo desiderato qualcosa.Approfittando del ritrovarmi solo con lei sotto l’ombrellone, mentre gli altri erano in acqua, le confidai che l’attrazione nei suoi confronti, se prima era scherzosa, adesso era reale. Rendendosi conto che i termini della questione erano cambiati mi guardò intensamente con i suoi occhi scuri. “Sai quanto desideri portarti via con me, butterei all'aria tutto. Ma capisco che i tuoi affetti, specie i tuoi bambini, te lo impedirebbero. Rimarrai un desiderio, un sogno.”“Forse” pensai “avrò esagerato”. Sussurrai: ”Spero di non avere urtato la tua suscettibilità.” “No, no”. Divenne ...
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