La prof troia
Data: 21/09/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: porcosingolo93, Fonte: Annunci69
QUELLO CHE STO PER RACCONTARVI È UNA STORIA INVENTATA
Non era mai stata molto sicura di sé. Quel lavoro la mandava completamente in paranoia.
Insegnare era per lei più una sorta di vocazione che una semplice occupazione, ma gli studenti non la rispettavano. Forse perché era una donna piacente, anche se cercava di nascondere la sua bellezza in tutti i modi possibili. Si truccava pochissimo e cercava di non mettere mai in evidenza le sue forme. Vestiva sempre in maniera casta, ma quella cosa sembrava eccitare ancora di più i suoi studenti.
La settimana precedente un suo alunno le aveva toccato il culo. Lei era rimasta pietrificata. Lo stava interrogando alla cattedra e, lui senza farsene accorgere dagli altri studenti, le infilò una mano tra il sedere e la sedia.
Lucia non riuscì a trovare un modo di reagire. Non lo sgridò per non enfatizzare un fatto di quel genere, ma non riuscì nemmeno a rimanere serena, così cercò di far durare quell’interrogazione il meno possibile e rimandò il ragazzo al posto con un sette.
Fingere che nulla fosse successo le sembrò la cosa migliore da fare. La notte successiva a quel fatto non riuscì a chiudere occhio. Si domandò se quel ragazzo avesse raccontato l’accaduto ai suoi compagni o se invece se o fosse tenuto per sé.
Il pensiero di perdere il lavoro la torturava dentro i meandri della sua psiche.
Come avrebbe potuto affrontare Luca, quello era il nome dello studente in questione, il giorno successivo.
Smise di pensarci ...
... intorno alle cinque del mattino, quando prese sonno. La necessità di dormire era basilare per le persone, soprattutto in situazioni di stress come quelle.
La mattina seguente, dopo aver prese il caffè, prese una decisione: avrebbe vinto lei. In un modo o nell’altro, avrebbe risolto l’accaduto.
Aveva una sola arma a sua disposizione e quell’arma era in grado di consegnarle in mano la vittoria sul campo.
Quando gli studenti entrarono in classe rimasero scioccati.
Non l’avevano mai vista in quella maniera. Indossava un maglioncino nero, attillato e con una scollatura invidiabile, da sotto la quale spuntava una camicetta bianca, anch’essa con una scollatura monto generosa. Una gonna marrone metteva in mostra le lunghe gambe che aveva sempre nascosto ai suoi alunni, facciate da un paio di calze nere.
Dopo aver fatto l’appello, si tolse gli occhiali e, guardando la classe, disse “Ragazzi, Maria vi leggerà da pagina quarantasei a pagina sessanta. Intanto io e Luca andremo in presidenza per sbrigare una faccenda.”, concluse.
Luca divenne di pietra. Era convinto di avere il coltello dalla parte del manico, invece qualcosa non stava andando per il verso giusto.
Uscirono dall’aula, lasciando la classe alla lettura del libro di storia.
Luca non disse una parola. I suoi pensieri navigano solamente in direzioni negative.
Lungo la strada per l’ufficio del preside, la professoressa si fermò davanti ad una porta verde, Luca la imitò senza proferir parola.Si guardò ...