50 ditalini: la visita medica di emanuele
Data: 24/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: honeybear
Come ogni anno per Emanuele arrivò il giorno di sottoporsi alla visita medica che la sua società sportiva gli richiedeva.
Emanuele praticava nuoto a livello agonistico con discreti risultati, frutto di un allenamento ed una perseveranza constanti. Era un ragazzo di 20 anni circa, alto, muscoloso e armonico al contempo: spalle larghe e robuste, fisico slanciato e solido, come la tartaruga addominale ben scolpita, gambe sode e tornite… Il prototipo del nuotatore insomma! Capelli scuri piuttosto lunghi e ricci ed un filo di barba appena accennato: aveva deciso di farsela crescere e la curava in maniera maniacale da quando le sue amiche e compagne di scuola, dicevano che lo rendeva particolarmente figo! Soprattutto abbinata al paio di occhiali che la leggera miopia gl’imponeva di portare.
L’appuntamento era fissato per le 19.00 presso il centro medico convenzionato con la società.
Entrò in una sala d’attesa deserta: anche la segretaria evidentemente se n’era già andata. Del resto a fine settimana, ognuno non vede l’ora di chiudere baracca e burattini e di godersi il week-end.
I suoi compagni di squadra erano sfilati di lì nel pomeriggio. Lui, a causa di un’esercitazione universitaria, aveva dovuto optare per l’ultimo posto disponibile.
‘Speriamo di non dover aspettare troppo…’ si disse sedendosi e aprendo a caso una rivista: l’articolo parlava della risonanza planetaria avuta dalle ’50 sfumature’ nelle varie declinazioni di colore.
‘E che sia rimasto almeno il ...
... medico…’ pensò tra sé.
Le sue meditazioni vennero interrotte: si materializzò infatti davanti ai suoi occhi un uomo sulla trentina, piuttosto alto, capelli e occhi castani ed un fisico atletico. Niente di paragonabile a lui, ma sicuramente apprezzabile.
‘Un ex nuotatore… - azzardò - A cui evidentemente danno un sacco di soldi per fermarsi fino a quest’ora…’ L’accoglienza fu sbrigativa, quasi scortese parve al ragazzo:
“Prego da questa parte” e gli fece strada con la mano, mentre lanciava un’occhiata furtiva all’articolo che stava leggendo. Il medico aggrottò le sopracciglia.
Entrarono nell’asettico ambulatorio. Si accomodarono alla scrivania e, dopo le domande di rito sulle sue generalità, malattie ed eventuali allergie, in tono assolutamente convenzionale il medico l’informò che sarebbe stato suo compito portare tutta la documentazione alla società sportiva che lo tesserava la quale avrebbe poi provveduto a restituire al centro medico quanto di sua competenza.
“Bene, ora sdraiati sul lettino”.
Emanuele ubbidì.
“Solleva la maglietta” gli ordinò mentre si metteva alle orecchie lo stetoscopio per accingersi ad auscultare cuore e polmoni.
Il contatto con il gelido disco in metallo dello strumento lo fece sussultare. Imabarazzato sorrise in direzione del dottore, che lo ignorò completamente. Preferì invece continuare a tastarlo per diversi minuti con quel dannato arnese, fino a che disse:
“Vedi…”
“…Emanuele!”
“Vedi Emanuele, mi è parso di sentire ...