1. Questo Bella non lo sa


    Data: 26/08/2018, Categorie: pulp, Autore: senzaidentità

    1. Sibilla I piccioni le toccano i piedi, quei colombi cittadini con lo stomaco eternamente vuoto beccano tra i sampietrini, è pentita di non essersi portata niente da sbriciolare. Dasho le sta accanto e non la vede, da quando i genitori le hanno imposto di pigliarlo per marito è sempre stata lei a cercare il suo contatto. In fondo si era detta, le piaceva. Aveva occhi grigi quieti uguali a quelli dei gatti che si stendono al tuo fianco e attendono carezze senza imporsi mai. La aveva aspettata in piedi, di fronte all'autorità che aveva a unirli e a quella di suo padre e del fratello Flori, nel tessuto di un abito tradizionale fatto per costruire ombre e luci dalle spalle larghe ai capelli che teneva lisci e neri. Ma tanto lisci e neri da rimpiccolirgli gli occhi più simili a quelli di un abitante degli orientali imperi avvolti in certe regioni da una ricchezza favolosa che alle pupille di un figlio della polveriera balcanica. Ed era calmo, non alzava mai la voce e a quanto pareva neanche lo sguardo. Almeno nella nebbia grigia dello smog di quel mattino. Regina Coeli si era dileguata alle loro spalle mentre si allontanavo, simile al ricordo di un sogno. A volte Bella ha l'impressione che si fondano il sogno ed il ricordo. Hanno fatto un viaggio su quel treno di sei ore e quarantadue minuti più diciotto di ritardo e lui non ha mai smesso di fissare il vuoto intanto che lei conta goccia a goccia da un'infiltrazione del soffitto di quel treno, il numero di gocce. Acqua che ...
    ... colava lungo tutto il corpo di uno di quei pali che nei treni uniscono soffitto e pavimento e scandiva il numero di ore, minuti e secondi del tempo che passa. "Porta pazienza con lui.- dice Neta- Torna da un carcere mica dalle Maldive." Bella fa di si col capo. È così che la chiamano da sempre, il nome di Blerina fatto a pezzi in quel diminutivo che nella nuova lingua oltre che vezzeggiativo è complimento. Dasho quando sta bene non ha mai trattenuto complimenti e nemmeno voglie, si è innamorato presto del sorriso pure lui, sorriso che lei ha appena accennato e mai radioso proprio in virtù del suo essere nata sulle rive del fiume di laggiù. Dove i genitori le hanno insegnato bene e con forza che una donna ha il suo posto nel quale deve stare e codici atavici che fino alla morte deve sempre rispettare. La nostalgia di Ballsh a volte è stata enorme nel totale dei venti mesi in cui lui non ha potuto scaldarle il cuscino come è solito fare, quando lei dorme e lui gioca arricciandole i capelli biondissimi. E avrebbe voluto passare quel tempo almeno insieme alle sorelle ma Neta non poteva esser lasciata sola. Inizia ad avere un numero di anni che per una donna di qui è ancora il migliore ma per una di laggiù pesano e tanto. Sulle mani consunte di un lavoro che è stato casa, terra e fabbriche dell'eredità comunista. E dolore della guerra civile e di Sibilla. La nave che di notte trasportava la sorella della suocera di Bella ed il marito di qua perché trovassero lavoro e contribuissero al ...
«12»