1. Il mio primo fidanzatino (terza parte)


    Data: 21/09/2017, Categorie: Zoofilia Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... masturbata ricordando la consistenza dei suoi grossi testicoli e il sapore del suo liquido seminale lubrificante. Ora era diverso, saremmo stati soli per qualche ora, e al solo pensiero lo stomaco mi gorgogliava per le mille farfalle che ci svolazzavano dentro, probabilmente mi ero presa una bella cotta. Mi accostai alla recinzione e Bleck si alzò sulle gambe posteriori mettendo il muso all’altezza della mia faccia, mi avvicinai alle sbarre e prima che me ne rendessi sentii la lingua del mio fidanzato canino che mi dava una gran leccata dal mento fino alla fronte. Al momento ritirai la faccia un po’ schifata, il suo alito era caldo e non particolarmente profumato, ma qualcosa nel mio basso ventre aveva mandato un segnale inequivocabile, facendomi capire che non era il caso di fare tanto la difficile. Avvicinai di nuovo il viso alle sbarre e Bleck tutto contento ricominciò a leccarmi, dopo i primi istanti diventò divertente e poi perfino eccitante, dischiusi un poco le labbra permettendo alla sua calda e umida lingua di venire a contatto con la mia. Quando le due lingue si toccarono fu come una specie di shock, dal basso ventre una scossa mi risalì lungo la spina dorsale i miei capezzoli si fecero duri come il marmo e le mie braccia si coprirono di pelle d’oca. Troppo bello, troppo dolce, troppo eccitante. Inclinai la testa di lato, aprii la bocca completamente e tirai fuori la lingua, in men che non si dica mi ritrovai a limonare con lui. Era bellissimo, il suo fiato ...
    ... bollente, la sua enorme lingua, calda e un po’ ruvida creavano un fantastico contrasto con la mia tenera e rosea lingua di ragazza, le salive si mischiavano colando sul mio petto e bagnando la mia canottierina da notte. Mentre ci baciavamo gli carezzavo la grossa testa e il collo e la mia fichetta si scioglieva in mille umidità vischiose. Il loro odore arrivava alle narici di Bleck e la punta rosea del suo pene faceva capolino dall’astuccio di pelliccia che conteneva il suo bellissimo cazzo. Sembrava potesse andare avanti all’infinito e mentre limonavo con lui pensai che avrei dovuto trovare il sistema di farmi leccare la passera nello stesso modo, sarebbe sicuramente stata una cosa da sballo. Se solo non ci fossero state quelle sbarre a dividerci… Mi accosciai e mentre lui stava ancora in posizione eretta, sempre appoggiato alla recinzione, feci passare una mano dalla sua parte e raggiunsi il suo meraviglioso sesso. Cominciai a strofinarlo avanti e indietro, prima delicatamente poi in maniera sempre più energica. Il suo bellissimo cazzo uscì completamente e come la settimana prima cominciò a schizzare il suo liquido lubrificante sulla mia mano. Lo avrei preso volentieri in bocca ma quelle merde di sbarre me lo impedivano, così mi limitai a masturbarlo. Il mio strofinare funzionò a dovere e presto il grosso nodo di carne fuoriuscì completamente e questa volta potei accarezzarlo con calma. Nel frattempo non l’altra mano mi pastrugnavo la figa, prima dolcemente, poi man mano che ...