Il coraggio di scegliere quello che nessuno vuole tu scelga
Data: 27/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: SexCulture
... l’approccio. E l’orgasmo. Lascio scorrere il suo orgasmo su altri corpi. Bocche contro bocche, lingue contro lingue, fiumi di parole.. non conta nulla. Io voglio le sue mani che scivolano sul mio corpo, come una goccia d’olio sul corpo di un culturista. Chissa’ cosa dira’ la sua bocca calda e carezzevole quando leggera’ la fine della lettera. Non si aspetta di certo che il suo uomo non voglia piu’ essere un bambino. Mi piacque subito Emiliano. Quando ci prendemmo in auto la prima volta dopo una colossale sbronza ad una festa. Sentivo. Gia’ sentivo quello che avrei voluto essere nel mio corpo ma la mente si rifiutava di razionalizzare l’istinto. Emiliano mi prese come se fossi una donna corteggiandomi e sfiorandomi. Avevo 19 anni e cercavo un amore estremo.
Ma non nel modo in cui lo voleva lui. Diventai sottomesso. Vedevo e cercavo solo il suo amore.
Emiliano cercava anche altro. Lo seguivo nelle sue scorribande notturne restando in disparte nascosto nei cespugli, in attesa che tornasse da me o che mi chiamasse per prendermi e per soddisfare stremato la sua fame d’amore. Le sue avventure erano solo un modo per far finta di non aver paura : paura di innamorarsi di me.
Credo di aver capito di non amarlo piu’ quella notte all’ Eur. I giardinetti e i cespugli del quartiere la notte sono la strada dell’amore. I viali occupati dalle auto la mattina, la notte diventano un carosello di luci e di approcci. I territori sono divisi. Sessualmente divisi. Le prostitute con i loro ...
... corpi esposti intorno alle giostre. I profumi dei loro corpi stomacano.
Devono guadagnare non godere. Il carosello delle auto e’ rapido e rumoroso. – Cosa vuoi, bello ? – e i ragazzotti ridono, gli uomini si guardano attorno misteriosi, gli anziani fanno battute, tutti osservano o cercano altrove, contrattano il desiderio, ammiccano, scelgono – cosa fai per 50 mila ? – non piu’ di dieci minuti ciascuno. Neanche il tempo di tirarsi giu’ i calzoni. E gia’ vengono.
I prati la mattina dopo sono inondati da fiori bianchi plastificati e carta : preservativi e fazzoletti.
Le coppie etero che amano scambiarsi i partner sono nel parcheggio dei ristoranti. Si osserva. Si annusa il sesso. Si ammicca. Si contratta l’amore. Si gode rapidamente davanti a tutti. I fari delle auto lanciano il loro segnale. Ci si scambia un’occhiata rapida e la donna sceglie aprendo la portiera dell’auto. Si gode fugacemente sui sedili posteriori. Il gioco e’ fatto. L’incontro e il brivido. E poi noi, i gay, i bisex, i froci, i trans, le ombre della notte, nascosti nei cespugli vicino al palazzo "groviera". Qui i profumi sono maschili. Forti. Acidi. Dopobarba. La pelle e’ ruvida, le mani grandi, i cazzi in erezione. I volti non contano. Sono solo la parte di un uomo. Neppure i nomi.
Siamo chiunque.
Importa il ragazzo che in quel momento riesce ad attirare l’attenzione e quello che ha in mezzo alle gambe. "Verga" , "tronco", "mazza", "ceppa", "membro" , "pene" "cazzo". Sesso. Solo l’odore dello ...