1. Il corso a rimini


    Data: 28/08/2018, Categorie: Etero Autore: Fahrenheit68, Fonte: Annunci69

    ... la tua troia”, mi disse. La presi alla pecorina e con forza la penetrai. Alessia urlava di piacere, probabilmente anche gli ospiti dell’albergo delle stanze vicine la sentivano godere. Più la cavalcavo e più lei si dimenava e godeva. Sembrava una puledra in calore.
    
    Alessia era un lago di piacere, calda, porca e molto vogliosa. Quando fu il suo turno di menare le danze mi cavalcò muovendosi in modo molto sensuale. Si contorceva sopra di me e mi guardava con espressione vogliosa.Quella sera sarà venuta 7 o 8 volte.
    
    Io avevo voglia di venirle dentro, di lasciarle il mio succo caldo dentro di lei; ma lei non prendeva la pillola e mi chiese di non farlo.
    
    Ma il mio succo caldo non poteva essere sprecato, così le ordinai di inginocchiarsi e di assaporarlo tutto, senza sprecare neanche una goccia. Quando sentii che il getto era ormai pronto ad esplodere le dissi di succhiare ancora, tutto sino in fondo. La sua bocca era completamente spalancata ed in quel preciso istante la inondai di piacere.
    
    "Sei un porco" mi disse, e io le risposi che era una bella troietta e che avrei voluto farmela ancora altre volte.
    
    Quella notte dormii nella sua stanza, ma al mattino, prima di tornare al ...
    ... corso, la volli scopare ancora un'altra volta. "Non sono più allenata a certi ritmi, ho la passera che brucia ancora". Ma dopo averla leccata per bene per almeno un quarto d'ora, la misi alla pecorina e la cavalcai un'ultima volta. Prima piano, poi sempre più forte. Alessia urlava ancora di piacere, implorandomi di farlo sempre più forte e ogni volta che la mia verga affondava tra le sue cosce, sembrava una lama calda nel burro.
    
    Stavolta però volevo infilarlo nel suo buchetto ancora intonso. Volevo lasciarle un ricordo indelebile di quella bellissima serata/nottata. Il mio dito medio la penetrò piano e lei si inarcò di colpo. Ma con quel movimento istintivo ed involontario il mio dito entrò ancora di più nel suo ano. Sei già aperta Alessia, a questo punto ti devo montare come uno stallone fa con la giumenta. Tempo un attimo ed il mio cazzo la stava già sodomizzando. Mi fai male stronzo e più si lamentava più sentivo il desiderio di metterglielo tutto dentro, sino in fondo. I suoi lamenti di dolore cedevano pian piano il passo al godimento ed al piacere. "Cosi' mi piaci Alessia, sei una bella passera e voglio prendermi cura di te".
    
    Per qualche mese io e Alessia ci frequentammo, poi....
    
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