Arcane esteriorità
Data: 28/08/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
L�asfalto è bagnato dalla pioggia e da diverse ore ormai non passa più nessuno, la stanza è buia illuminata solamente dalla pallida luce artificiale, cosicché m�avvicino al grande tavolo da disegno e fra le tante carte lassù c�è un foglietto con uno scarabocchio rosso, là sopra spicca infatti una specie d�uomo attaccato a un albero con tante mele e una distesa di fiori ai piedi. Questo bozzetto l�ha disegnato lei, mentre fumando m�ha riferito della sua ultima conquista in palestra, io frattanto accartoccio quello schizzo e lo getto nel cestino.Le note del brano �Rikki Dont�t Lose That Number� degli Steely Dan si susseguono ininterrottamente, da quando lei ha deciso che quello doveva essere il CD della serata, soltanto un sottofondo, ma che non m�impedisce d�accostarlo né d�associarlo al calore e alla foga del suo corpo, perché in quell�istante ho uno scatto e spengo lo stereo. Mi dirigo verso il letto sfatto, mi distendo tra le lenzuola, giacché sono impregnate e pervase del suo profumo e dalle sue secrezioni. L�odore che ne sale mi colpisce, mi centra in modo immediato e istantaneo così come farebbe uno schiaffo in pieno viso, dato che non posso stare nemmeno lì, allora m�alzo. Sposto lo sguardo sul comodino, sotto la finestra osservo un bicchiere di vetro vuoto con il chiaro disegno delle sue labbra, sempre ricoperte di rosso, infine lo scaglio con forza per terra. Il bicchiere si rompe in decine di piccoli pezzi che colpiti dalla luce s�accendono come ...
... gocce di pioggia. Dio come la odio, non la tollero per niente, odio e rifiuto il predominio e la prepotenza con il quale invade usurpando i miei pensieri, la mia casa, la mia vita, l�abilità e la capacità d�entrarmi e di ficcarsi dentro anche quando non c�è, principalmente e soprattutto quando non c�è. Non mi permette di vivere, di godere, di gustare e di rallegrarmi delle altre persone, delle altre sensazioni, delle altre commozioni e delle altre meraviglie. Impronte, indizi, segnali e tracce di lei sono dappertutto, per il fatto che quando va via lascia sempre dei segni indelebili e inequivocabili della sua presenza, nella stanza, sugli oggetti, nell�aria, nell�ambiente e nella mia testa.Adesso apro la porta, lei ha i capelli rossi quasi completamente bagnati, il cappottino di tweed di lana scozzese color verde mela allacciato fino sul collo e il bavero alzato intorno al viso, le calze rosse e gli stivaletti di vernice verde scuro, con le mani in tasca e un sorriso che rischiara la stanza. Entra e mi travolge con la stessa violenza e la forza d�un fiume che rompe gli argini, parole, profumo, risate, racconti, musica ad alto volume, baci e poi il suo corpo, intanto che si sfila i vestiti io rimango abbagliato da ogni centimetro di pelle che mi mostra, dato che vedo il suo pallore esplodere sotto la luce dove sembra ancora più bianca.Lei dispone, lei ordina, lei pretende, lei stabilisce, lei vuole, sa e si rende conto che può agguantare tutto quello che vuole da me, ...