1. Sulla spiaggia


    Data: 30/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Inchiostro&Miele

    Sulla spiaggia, la mattina, faccio lunghe nuotate; parto da riva ed arrivo fino alla boa, per poi dopo tornare indietro. Quando mi stanco faccio il morto, e guardo il cielo, alienandomi in un altra dimensione. L'acqua nelle orecchie, oltre ad ottundermi l'udito, mi da una sensazione di eternità, tanto da farmi dimenticare dello scorrere del tempo. Un giorno che ero in acqua già da un bel pezzo, il nuovo bagnino, un ragazzo bello, appena assunto, che non conosceva questa mia abitudine, uscì con il pedalò venendomi in soccorso. Mi allungò una mano, ed io l'afferrai, uscendo dall'acqua. Dopo averlo fatto partire da riva ed arrivare fin qui, mi sembrava scortese rimandarlo indietro, così decisi di accettare un passaggio. Gli raccontai della mia abitudine a rimanere ore ed ore nell'acqua. Gli parlai del vecchio bagnino, dal momento che lui mi pose qualche domanda a riguardo, ed in poco fummo a riva. Obliqui, i raggi del sole colpivano il suo petto abbronzato e virile, i suoi bicipiti gonfi, il suo addome duro bagnato da goccioline d'acqua. Ebbi un erezione, ma, fortunatamente, il bagnino non s'accorse di niente. Mi aveva detto il suo nome, si chiamava Fernando ed era d'origini sudamericane. A casa, nel bagno, ripetendomi nella mente la parola Fernando, come un mantra, steso sul tappetino della doccia, mi masturbai con un dildo rosa, gommoso, che avevo comprato qualche anno prima. Chiusi gli occhi e pensai a Fernando. Cercai di immaginare che suoni emettesse durante il rapporto, ...
    ... la posizione delle sue mani sul mio corpo, la velocità della penetrazione... cercavo di immaginare ogni più piccolo dettaglio, sperando che così la mia fantasia divenisse più reale. Prima di scendere in spiaggia, la mattina seguente, trascorsi davvero tanto tempo a prepararmi. Mi assicurai che il costume mi facesse un bel culo, mettendo in risalto la sinuosità del mio corpo. Mi assicurai che i miei capelli fossero in ordine, ma non troppo, non volevo apparirgli troppo "preparato". E mi assicurai di troppe altre cose, che se volessi elencarle tutte questo racconto dovrebbe diventare un romanzo, così tralasceremo. Lo salutai con un bel sorriso e mi fermai sotto l'ombrellone. Da dietro il mio libro, un romanzetto rosa così e così, gettavo continuamente occhiate verso il bagnino. Avevo paura, ogniqualvolta gli si avvicinava una ragazza, di scoprire che fosse etero. Ad un tratto, mi chiese: - Oggi niente bagno? Era vero! L'idea di bagnarmi (nel mare) m'era completamente passata di mente! - L'acqua è troppo fredda - mentii. Con un sorriso lungo, sul volto, egli tornò al suo lavoro, ed io al mio (ovvero spiarlo). Trascorsi giorni ad osservarlo. Volevo capire se potesse essere interessato agli uomini. Pensai che è più difficile, per un passivo, riuscire a rendersi conto se il ragazzo che gli piace sia etero o meno. Molti attivi sono davvero virili! Quando si guarda uno di noi, generalmente, si pensa subito "quello è frocio" oppure "a quello gli piace il cazzo". Cosa che non succede, ...
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