1. Il treno per Mestre


    Data: 03/09/2018, Categorie: Etero Autore: Ombro, Fonte: RaccontiMilu

    ... direzione Milano. Occupiamo lo scompartimento più lontano che, vista l’ora, è deserto. Appena mi siedo la mia attenzione si focalizza sulle sue gambe bagnate dal sudore e dal fatto che, senza troppi complimenti, il suo vestito era alzato, e le sue gambe si erano allargate, e il suo sguardo di ghiaccio si penetrava il cervello. Il bacio di prima era solo l’aperitivo, senza dire parola e con un sorriso beffardo, Giulia inizia a massaggiare la sua mutandina a fiori fino al momento in cui si alza, prende la coperte usata al parco e copre il sedile. Pochi secondi e mi getta le sue mutandine in volto riprendendo a massaggiarsi. Le cosce ormai completamente scoperte sono un rivolo di sudore, le tende tirate nascondo l’inarcarsi della sua schiena e l’ampiezza delle sue gambe che sembrano occupare tutti i quattro posti. Giulia guaisce e si lecca le due dita; dita che ritmatamente entrano e escono dalla sua vagina, fino a quando il movimento non cessa in un grosso e affannoso respiro, segnale che la sua mano aveva fatto ciò che lei desiderava. I miei pantaloncini si sono gonfiati, Giulia si inginocchia davanti a me, abbassa la zip e, facendo scivolare la sua mano nei boxer fa uscire la mia cappella. Inizia a spompinarmi mentre le mie mani tengono la sua testa bionda il piu vicino possibile al mio corpo, ad un certo punto alza lo sguardo e la vedo fissarmi eccitata con i suoi occhi azzurri, uno sguardo animale che mi stordisce. I suoi occhi si chiudono solo quando le vengo in bocca, ...
    ... il suo viso a completamente inghiottito il mio pene e la sua lingua, nel risalire, pulisce ogni goccia di seme rimanente. Giulia si rialza soddisfatta e mi da un lungo bacio, la sua lingua sa ancora di sperma e la sua mano sta gia lavorando su di me. Me la trovo seduta sopra, con la sua fighetta rasata inizia a solleticare la cappella che in questo momento è un corpo rosso e pulsante. Con le dita divarico leggermente le sue grandi labbra e lei affonda sul mio pene come se fosse fatta di burro caldo. Iniziamo a scoparci con lei che il ritmo alle penetrazioni, le mie mani stringono i suoi seni che ora solo liberi da ogni costrizione. La sua pelle sudata e salata si appoggia al mio corpo, le stringo le tette e con pollice ed indice le stimolo capezzoli tirandoli dolcemente verso l’alto. Quando il ritmo non ci è piu sufficiente mi alzo e la metto a novanta, il suo culetto bagnato risuona sordo ad ogni colpo e in un orgasmo dirompente sborro tra le sue chiappe sode. Giulia recupera la sua biancheria e ci rivestiamo, mi sta ancora massaggiando i pantaloni mentre mi saluta con un caldissimo bacio. Ci scambiamo i numeri e scendo dal treno, avrei ancora voglia di stare con lei ma è quasi arrivata l’ora in cui i primi passeggeri salgono in carrozza. Sui binari il caldo è ancora torrido, il solo pensiero degli occhi di Giulia mi fa rizzare il cazzo in modo quasi imbarazzante e il sapore della sua pelle mi accompagna mentre faccio passare la lingua sulle mie labbra. Al binario 18 non c’è ...