Kidnapped - parte 1
Data: 06/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: foxtied
Nell’adolescenza ho immaginato spesso di essere rapito, portato in qualche posto isolato e tenuto legato per giorni… una fantasia che ha alimentato nel tempo le mie tendenze di sottomissione rapportate alle corde, ai bavagli… alle sevizie sessuali da parte dei miei rapitori. Mi trovavo nella ex Jugoslavia per lavoro e alloggiavo in un bell’albergo, ero fuori quasi tutta la giornata e rientravo la sera per cena e per rilassarmi, ma il posto era molto lussuoso e di livello: il tutto a costi neanche lontanamente paragonabili a quelli italiani. Passavo le serate nella hall dedicata agli ospiti, leggendo un buon libro e sorseggiando dell’ottimo brandy. Anche la località offriva molto sotto il punto di vista turistico, una bellissima spiaggia, negozi, ristoranti, locali notturni… ma la vita mondana non mi ha mai attirato, quindi preferivo godermi il mio libro ogni sera.
Una sera, mentre leggo il mio libro, noto due persone sedute in un angolo della sala che mi danno l’impressione che stiano guardandomi o quantomeno che stiano parlando proprio di me. Non ci faccio caso più di tanto, del resto sono in un paese straniero e accade spesso di essere oggetto delle disquisizioni della gente del posto.
La sera successiva noto però le stesse due persone e ho la medesima sensazione. Decido così di andarmene in camera prima del solito. Al mattino neanche ricordo la cosa e la mia giornata si svolge nel solito modo.
Alla sera, dopo cena, mi reco al solito nella sala ospiti, mi siedo ...
... con il mio libro e il mio brandy e, ancora una volta vedo arrivare le stesse due persone, che non hanno l’aspetto di ospiti dell’albergo, piuttosto sembrano conosciuti dal personale, ma non ospiti o dipendenti. Il pensiero mi si ferma nella mente, la cosa inizia a sembrarmi strana, finché i due si alzano, si fermano al banco di reception per qualche minuto e poi escono. Mi rilasso e non ci penso più; dopo qualche pagina, finito il brandy, salgo in camera e vado a dormire.
Al mattino, come sempre da quando sono arrivato, faccio colazione, poi chiedo il solito taxi alla reception: mi avvertono dopo pochi minuti che il taxi è arrivato ed esco per il mio solito giro. Salgo sul taxi, richiedo l’indirizzo di cui necessito e mi metto a leggere il solito quotidiano. Percorriamo diverse strade, fino ad imboccarne una abbastanza isolata, poi rientriamo nel traffico. Noto solo in questo momento che il taxi ha i vetri stranamente oscurati, non mi era mai capitato, ma non gli do poi molto peso.
Prendiamo una via laterale e improvvisamente, ad un incrocio isolato, il taxi si ferma bruscamente: non faccio in tempo a capire cosa stia accadendo che lo sportello alla mia sinistra si apre e sale un uomo con il cappuccio alzato, mentre davanti, sul lato passeggero, sale un altro uomo, sempre con il cappuccio alzato.
Prima che possa tentare di reagire mi spinge un panno sulla bocca mentre l’altro da davanti mi ha afferrato i polsi e me li tira verso di lui per bloccarmi. L’uomo mi blocca ...