1. Kidnapped - parte 1


    Data: 06/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: foxtied

    ... con il suo peso e continua a premermi il panno sul naso e sulla bocca… l’odore che sento mi stordisce, cerco di ribellarmi ma pian piano le forze mi abbandonano e la vista si annebbia, finché perdo i sensi.
    
    Non ho idea di quanto tempo sia passato quando inizio a riprendermi… mi rendo conto di essere legato e incaprettato dentro il portabagagli dell’auto, imbavagliato con nastro adesivo e la bocca piena di stoffa ben premuta. Non posso muovermi, le caviglie sono tirate molto vicine ai polsi, le braccia sono strette e le ginocchia unite, collegate al collo. Non riesco a comprendere cosa stia succedendo, la macchina è in movimento e non so dove mi stiano portando e soprattutto il perché. Passa del tempo che non so quantificare, forse mezzora, forse di più, finché la macchina si ferma dopo aver percorso un tratto sterrato, viste le vibrazioni… Sento gli sportelli aprirsi e chiudersi, e poi delle voci avvicinarsi al portabagagli.
    
    Il vano viene aperto e pressoché immediatamente mi infilano un cappuccio in testa: li sento parlare nella loro lingua, poi mi prendono di peso in due e mi tirano fuori dal bagagliaio per mettermi su un qualcosa che poi si muove, forse una tavola con le ruote o un carrello, non saprei… Lo spingono per un po’ e poi, sempre di peso, credo dopo essere entrati al chiuso, mi adagiano su un letto, lasciandomi lì, legato, imbavagliato e incappucciato. Passa altro tempo senza che io senta alcun rumore o voce. Poi sento aprire una porta e dei passi che si ...
    ... avvicinano. Parlano sempre nella loro lingua: “Addormentalo con il cloroformio, poi spoglialo nudo e legalo al letto”... capisco solo “cloroformio” e quindi immagino che stiano per addormentarmi di nuovo.
    
    Mi premono qualcosa di umido all'altezza del naso e della bocca, non mi sono sbagliato, l'odore del cloroformio già provato in macchina mi stordisce lentamente e dopo pochi minuti diventa tutto buio.
    
    Mi risveglio dopo qualche ora credo, e non è un bel risveglio: sono completamente nudo, legato al letto a gambe e braccia divaricate... imbavagliato con una palla di gomma in bocca, molto grossa, tenuta da una fibbia di cuoio larga, serrata dietro la nuca. Non sono bendato, ma il fatto di essere nudo non promette nulla di buono. “Ma cosa vogliono?” mi chiedo...
    
    Passano ore interminabili, durante le quali, per quel poco che posso muovermi, cerco di capire dove mi trovo: il letto è posto in fondo ad una stanza con le pareti dipinte di rosso, l’arredamento è molto essenziale, un tavolo, qualche sedia, due armadi... non ci sono finestre e, soprattutto, non si sente alcun rumore.
    
    Improvvisamente si apre la porta e una persona con il volto coperto da un passamontagna si avvicina al letto: ha in mano uno smartphone... controlla i nodi che serrano le corde che mi legano, poi verifica che il bavaglio sia ben stretto. Scatta una decina di foto e mi riprende un video con lo smartphone, girando attorno al letto.
    
    “Faremo un po’ di soldi con te, ti troverai bene, vedrai” mi dice ...